Sci di fondo
Sci di fondo, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: la possibile tattica di Federico Pellegrino. La strategia per sognare la medaglia
Stringiamoci tutti attorno a Federico Pellegrino. La punta di diamante dello sci di fondo alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018 è chiamato a una leggendaria impresa nella sprint a tecnica classica che domani martedì 13 febbraio assegnerà le medaglie a cinque cerchi. Chicco si gioca il tutto per tutto: è volato in Corea del Sud con il chiaro obiettivo di conquistare una medaglia e con il sogno, nemmeno tanto nascosto, di mettersi al collo il metallo più prezioso.
L’oro sarebbe qualcosa di davvero incredibile per il valdostano, che si presenta sì da Campione del Mondo, ma in tecnica libera: tra i binari si muove con meno disinvoltura, la tecnica non è sicuramente quella prediletta ma in carriera si è comunque imposto una volta in Coppa del Mondo e non è impossibile sognare in grande nell’occasione più importante della carriera.
L’avversario numero uno è il norvegese Klaebo, un autentico mostro, un predestinato che ha dominato la stagione ma che Chicco è riuscito comunque a battere a Dresda (in libera…). Lo scandinavo è un Campione vero, un uomo che riesce a vincere le sprint per distacco ma che nella skiathlon dell’altro giorno ha pagato dazio: ha visto salire sul podio tre connazionali. Segno di una condizione non ottimale o pura casualità? Sicuramente si presenterà al cancelletto di partenza con un misto di furore agonistico e di pressione dopo il risultato negativo di sabato.
Quale tattica deve adottare Federico Pellegrino per far saltare il banco e provare a conquistare una medaglia leggendaria? Innanzitutto deve risparmiare le energie: in qualifica e nei quarti di finale deve controllarsi, non deve strafare, deve fare il minimo indispensabile. Il valdostano deve arrivare al momento più importante con ancora tanta birra in corpo per scatenarsi nell’atto conclusivo. Se davvero vuole puntare alla medaglia d’oro, realizzando un’impresa ai limiti dell’umano, deve provare a staccare Klaebo in modo da evitare un arrivo in volata in cui, con buone probabilità, sarebbe battuto. Deve cercare un attacco sfruttando la seconda salita che è stata descritta come davvero molto dura, terreno ideale per chi ha gambe e vuole fare la differenza. Dopo la medaglia di Dominik Windisch, l’Italia vuole esultare ancora e in una giornata davvero ricca (ci sono anche Arianna Fontana e Martina Valcepina sui 500m e la combinata alpina) c’è bisogno della zampata del Camoscio delle Alpi.
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(foto Valerio Origo)
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