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Sci di fondo, Olimpiadi PyeongChang 2018. Klaebo si scopre “umano”. Delusione o rabbia in vista della sprint?

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Il lato umano di quello che tutti consideravano fino a poche ore fa un marziano. Mentre i compagni facevano il diavolo a quattro, mentre un altro giovane della fantastica nidiata norvegese faceva un numero da circo, vincendo dopo essere caduto in partenza, aver rotto un bastoncino e averci messo una vita a sostituirlo, lui, il dominatore annunciato di PyeongChang, Johannes Hoesfjot Klaebo, ha beccato la prima, vera batosta della stagione nella giornata che forse attendeva di più.

Allora non è il mostro e il cannibale che tutti avevano disegnato alla vigilia dei Giochi, è vulnerabile e, usando una parola grossa, anche fragile questo gigante che aveva preparato minuziosamente la prova odierna ma che si è trovato senza energie nel momento decisivo. Di sicuro la gara dura impostata fin dai primi metri dal finlandese Niskanen (che è costata carissima ad alcuni protagonisti annunciati della gara olimpica) non ha favorito Klaebo che ha dato l’impressione di correre coperto e invece, con ogni probabilità, stava semplicemente sulla difensiva e al primo vero sussulto, l’attacco del redivivo compagno Krueger, ha mollato la presa, come un comprimario qualunque.

Vedere da lontano i tre compagni di squadra sui tre gradini del podio, se ti chiami Klaebo e sei, a detta dell’ambiente intero, un predestinato, non deve essere stato particolarmente bello e questo stato provocherà delle conseguenze sul prosieguo della avventura olimpica di Klaebo, positive o negative lo vedremo martedì quando c’è la sprint individuale a tecnica classica, gara nella quale Klaebo è super favorito e Pellegrino proverà ad insidiarlo.

I contro si riassumono tutti in due parole: condizione mentale. La sconfitta non fa mai bene, soprattutto quando si è certi di vincere. La delusione è sicuramente forte perchè Klaebo aveva corso con autorità le ultime gare disputate e sembrava in grande condizione. I pro sono tutti nel carattere del giovane norvegese che non è solito abbattersi per una sconfitta. Proprio la gara al di sotto delle aspettative di oggi potrebbe scatenare grande rabbia in Klaebo che non sempre però è sinonimo di maggiore efficacia. Una sprint si vince anche con la testa e mai solo di rabbia pura. La condizione c’è, anche se un mese fa Klaebo non si sarebbe fatto staccare, va detto che le salite degli ultimi giri a skating erano durissime e lui ha pagato dazio, mentre nella sprint, per quanto dura possa essere, non dovrebbe incontrare questi problemi di sforzo prolungato.

Resta il fatto che anche Federico Pellegrino avrà osservato oggi il lato umano del volto di Klaebo, sa che può perdere anche lui e potrebbe anche avere preso ulteriore coraggio in vista della sprint. Non resta che aspettare e guardare bene in volto Klaebo martedì poco prima del via.

 





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