Sci di fondo

Sci di fondo, Olimpiadi PyeongChang 2018: tripletta norvegese nello skiathlon, Simen Krueger sorprende tutti, 20° Francesco De Fabiani

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Parte, cade dopo pochi metri, è costretto ad una rimonta quasi disperata, raggiunge i primi della classe, li brucia in salita e vola a vincere la medaglia d’oro nello skiathlon (15km a tecnica classica e 15km a tecnica libera). Una gara indimenticabile per il norvegese Simen Hegstad Krueger che vince la prima prova dello sci di fondo maschile di PyeongChang 2018 grazie ad una prestazione letteralmente eroica. Il ventiquattrenne apre la tripletta norvegese (tempo finale di 1:16.20.0) che comprende anche Martin Johnsrud Sundby, a 8 secondi e Hans Christer Holund a 9,9. 

Ai piedi del podio si piazza l’atleta olimpico russo Denis Spitsov a 12,7 secondi davanti al francese Maurice Manificat a 14.2, quindi lo svizzero Dario Cologna che non è stato in grado di resistere fino agli ultimi metri con i primi, davanti al britannico Andrew Musgrave a 25 secondi, ottavo il canadese Alex Harvey, nono il ceco Martin Jaks e solamente decimo il grande favorito di giornata, il leader della Coppa del Mondo, Johannes Hoesflot Klaebo che si ferma a 43.4 secondi, dopo aver ceduto di schianto nelle fasi clou della gara.

Gli italiani non hanno vissuto una gara scintillante. Il migliore in classifica (ventesimo a 1:34) è Francesco De Fabiani al termine, va detto, di una prova opaca. Ventiseiesimo conclude Giandomenico Salvadori che fino ai 20 chilometri aveva resistito nel gruppo dei migliori (chiude a 2:16) mentre Dietmar Noeckler è trentasettesimo a 3:35 con Sergio Rigoni quarantottesimo a 6:34.

LA GARA:

Si parte con la colonnina di Mercurio che segna -8°, ma con l’effetto vento che fa percepire temperature attorno ai -20°. Il primo colpo di scena, tuttavia, è avvenuto dopo pochi metri dal via, con una caduta che coinvolge il norvegese Simen Krueger assieme agli atleti olimpici provenienti dalla Russia Andrey Larkov e Denis Spitsov. Al comando della gara, quindi, si mettono il finlandese Iivo Niskanen con Hans Chrsiter Holund a forzare il ritmo (guadagnando anche qualche secondo sul gruppo) per non permettere il rientro di un rivale pericoloso come Krueger. Al passaggio ai 3,75km in tecnica classica, è sempre uno scatenato Niskanen davanti a tutti, con la chiara intenzione di mettere in scena una gara durissima. Alle sue spalle, tutti in fila indiana, lo svizzero Dario Cologna a 1,8 secondi, i norvegesi Hans Christer Holund e Martin Johnsrud Sundby a poco meno di tre, e via via tutti gli altri, con il nostro Francesco De Fabiani nei primi venti a 12 secondi dalla vetta.

L’azione di Niskanen non accenna a diminuire di vigore e Cologna ed i norvegesi decidono di mettersi in scia al finlandese per non venire staccati. Il gruppo di testa comprende sei elementi, con il canadese Alex Harvey che tiene il passo. Gli italiani iniziano a cedere qualche metro, con Giandomenico Salvadori che accusa circa 24 secondi dai primi della classe mentre De Fabiani scivola ad oltre mezzo minuto. Dopo la metà gara a tecnica classica il gruppo al comando viene raggiunto dai francesi Maurice Manificat e Jean Marc Gaillard che producono il massimo sforzo per rimanere nelle posizioni che contano. Stesso discorso per il tedesco Thomas Bing, gli svedesi Daniel Rickardsson e Marcus Hellner e il britannnico Andrew Musgrave.

Al terzo passaggio allo stadio sono 12 gli atleti al comando, aperti da Martin Johnsrud Sundby e chiusi da Iivo Niskanen che sembra iniziare ad accusare lo sforzo prodotto, mentre Simen Krueger, quindicesimo a 11,7 secondi, prova a tornare nel gruppo dei migliori, nel quale Johannes Klaebo prosegue sornione. Davanti rallentano e anche Giandomenico Salvadori prova a ricucire, in diciottesima posizione a 20 secondi. Dietmar Noeckler e Francesco De Fabiani sono attorno alla trentesima posizione con mezzo minuto di gap. A metà gara si passa dal passo alternato alla tecnica libera e la situazione vede Johannes Klaebo ripartire per primo dopo il cambio degli sci con Alex Harvey e Jean Marc Gaillard in scia. I primi tredici sono racchiusi in 9 secondi, mentre Salvadori prosegue nel suo forcing e si aggancia al treno dei migliori ai 17 chilometri. 

All’altezza dei 20 chilometri la Norvegia prova a prendere in mano le redini della gara. Sundby, Holund, Krueger e Klaebo conducono le danze per provare a sgranare un gruppo che vede ancora 18 elementi, con il nostro Salvadori che fatica ormai a tenere il ritmo. Ai 22,5 chilometri si spegne l’azione di Salvadori che in pochi metri si ritrova a 22 secondi dalla testa con De Fabiani che si porta in ventunesima posizione a 7 secondi dal connazionale. Al comando della gara norvegesi sempre in controllo con Cologna che si inserisce nel pacchetto scandinavo.

Al penultimo passaggio dallo stadio per questo skathlon in vetta si porta Krueger che aumenta il ritmo in salita e prova addirittura la fuga. In pochi istanti allunga su Musgrave di 9,1 secondi, con Harvey, Cologna, Klaebo e Sundby in scia. L’azione del norvegese diventa subito importante, portando (ai 27,5 chilometri) il suo vantaggio a 23 secondi sul gruppo. Sundby e Holund non ci stanno e reagiscono, lasciando sul posto i compagni di viaggio e recuperando terreno sul fuggitivo. Manca all’appello, invece, Klaebo che crolla in decima posizione ad oltre mezzo minuto.  La rimonta di Sundby e Holund non si materializza e Krueger taglia il traguardo a braccia alzate per una medaglia d’oro davvero strameritata. Tripletta norvegese con Sundby davanti a Holund, quindi Denis Spitson e Maurice Manificat. Solamente decimo Klaebo che vede svanire il suo primo obiettivo.

 

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Simen Krueger

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