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Rugby
Sei Nazioni 2018, Italia-Inghilterra 15-46. Azzurri in partita 60 minuti, i britannici dilagano nel finale
Un’Italia giovanissima, piena di esordienti, ma con un cuore davvero gigantesco riesce a ben figurare nel debutto del Sei Nazioni 2018: l’Inghilterra si impone allo Stadio Olimpico di Roma per 15-46, ma non riesce ad imporre in tutto e per tutto il proprio gioco, a causa di una nazionale di casa davvero molto attenta e pronta a controbattere colpo su colpo. La squadra di Conor O’Shea non cala alla distanza come sempre, anzi, parte male ma riesce a rialzarsi più volte siglando due bellissime mete (salvo poi crollare sul finale). Il passivo risulta pesante, anche a causa di alcune imperfezioni arrivate proprio agli sgoccioli del match. La prestazione di Parisse e compagni fa comunque ben sperare in vista delle prossime uscite.
L’equilibrio all’Olimpico si rompe dopo soli 3′. Alla prima azione pericolosa nei 22 metri italiani, l’Inghilterra va a segno con Anthony Watson, che sfonda sulla destra della difesa tricolore. Un déjà-vu al 10′: ancora una volta il trequarti ala di Bath si lancia da solo contro una retroguardia azzurra impreparata e riesce nuovamente a schiacciare in meta. Prima Ford, poi Farrel però falliscono la trasformazione. L’Italia si sveglia al 20′: l’azione da sinistra verso destra, da Bellini a Tommaso Benvenuti passando per le mani illuminanti di Allan, è meravigliosa, con il trequarti della Benetton Treviso che schiaccia in meta (trasformata da Allan). Al 26′ però l’Inghilterra torna a spingere e trova di nuovo la meta: l’ovale si muove a velocità estreme, indecifrabili dalla difesa azzurra, con Farrel che va a schiacciare per il 17-7 parziale. Prima del fischio di metà gara c’è però ancora spazio per un’azione tricolore: tante fasi nei 22 inglesi, Parisse e compagni vanno vicinissimi alla meta, ma con il vantaggio decidono di siglare tre punti con il piazzato di Allan che timbra il 17-10.
Il secondo tempo si sblocca con il calcio di Farrel. Subito dopo però l’Italia ha l’opportunità di farsi davvero sotto nel risultato: prima Bellini sfonda arrivando a dieci metri dalla linea di meta, poi su una bellissima giocata timbrata Parisse-Allan-Boni, quest’ultimo va a schiacciare, ma il tutto viene fermato da un giusto in avanti dell’apertura tricolore. Neanche il tempo di smaltire la delusione che il XV inglese punisce la difesa tricolore: Simmonds trova il buco e schiaccia in meta. L’Italia però reagisce e non si arrende. Torna nella metà campo avversaria e trova la tanto attesa meta: ancora tante fasi nei 22 inglesi, poi trovando il vantaggio si allarga al meglio il gioco con l’ovale che va al largo per Mattia Bellini che, sfiorando la linea laterale, riesce a schiacciare il 15-27. Le energie calano, si moltiplicano i cambi e arriva un’altra meta per l’Inghilterra con Ford. Passano i minuti, cresce la stanchezza e l’indisciplina degli azzurri, mentre salgono in cattedra gli inglesi che con Simmonds e Nowell arrotondano il risultato.
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gianluca.bruno@oasport.it
Foto: Lorenzo Di Cola