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Skeleton
Skeleton, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: i favoriti e i pretendenti alle medaglie gara per gara. Possibili sorprese e speranze italiane
Si annuncia una edizione dei Giochi Olimpici di PyeongChang 2018 quanto mai emozionante e ad altissimi livelli per quanto riguarda lo skeleton. Non ci sono sicuri vincitori, né tra le donne, né tra gli uomini, e la competizione sarà decisa letteralmente dai dettagli. Anche se le medaglie non sono ancora assegnate, tra gli uomini, tuttavia, il grande favorito è il padrone di casa, e fresco vincitore della Coppa del Mondo, Yun Sungbin, La sua stagione parla chiaro: 5 successi e 2 secondi posti nelle 7 gare disputate (con il vantaggio che aveva accumulato si è permesso di saltare l’ultima tappa di Konigssee, avendo già la Sfera di Cristallo in tasca). Come se non bastasse, il ventitreenne coreano ha sfruttato quella pausa per allenarsi ulteriormente sulla pista dell’Alpensia Sliding Centre. In poche parole, tutto sembra apparecchiato per una medaglia d’oro del campione di casa.
Alle sue spalle, troviamo diversi atleti pronti al bersaglio grosso. Si parte con i due lettoni, i fratelli Dukurs. Martins, per esempio, vanta già due allori olimpici, con gli argenti di Vancouver 2010 e Sochi 2014 ed in stagione ha piazzato due vittorie, a Lake Placid all’esordio e ad Innsbruck. Un rivale quanto mai pericoloso per Yun Sungbin che sulle spalle avrà tutto il peso di una nazione che lo spingerà verso il successo e, di conseguenza, sarà nella situazione di non poter fallire. Discorso ben diverso per Martins Dukurs che, dall’alto dei suoi 33 anni, ha tutta l’esperienza per gestire al meglio i giorni della gara. Suo fratello Tomass, invece, terzo nella classifica di Coppa del Mondo, parte leggermente indietro per quanto riguarda i favori del pronostico. In questa annata non ha mai passato il terzo posto, ma l’obiettivo podio non è assolutamente da escludere.
Un’altra pattuglia pericolosa per Yun Sungbin è quella tedesca, con Axel Jungk, Christopher Grotheer e Alexander Gassner. Tra i tre, a rigor di logica, è Jungk a poter cullare sogni di gloria, sia per il secondo posto finale conquistato in Coppa del Mondo, sia per la crescita esponenziale messa in mostra che lo ha portato ad un successo e un secondo posto nelle due ultime uscite. Mancherà il vincitore di Sochi 2014, il russo Alexander Tretiakov, e tra gli atleti provenienti dalla Russia l’unico che può puntare al podio è Nikita Tregubov (quinto in Coppa del Mondo). Dopo anni di dominio, invece, il Canada non culla troppi sogni di gloria, anche se da uno come Dave Greszczyszyn ci si può sempre aspettare la gara perfetta. Rimanendo in nord-America, un occhio di attenzione andrà posto sullo statunitense Matt Antoine, bronzo a Sochi 2014, che in questa annata si è ampiamente nascosto. Per quanto riguarda l’Italia, al via avremo il solo Joseph Luke Cecchini. L’atleta italo-canadese parte per questa avventura senza troppi sogni di gloria, ma non con la consapevolezza di non avere nulla da perdere. Centrare un piazzamento nelle prime 10 posizioni sarebbe un ottimo risultato per lo skeletonista nato a Trail nella British Columbia.
Se tra gli uomini tutto ruoterà attorno a Yun Sungbin, tra le donne non c’è una vera e grande favorita che si metta testa e spalle sopra le avversarie. Nonostante l’equilibrio annunciato, tuttavia, non si può non pensare alla tedesca Jacqueline Loelling, vincitrice della Coppa del Mondo, come sicura pretendente all’oro. La classe 1995 ha, infatti, vinto 4 gare sulle otto disputate e ha dimostrato di avere raggiunto un livello altissimo nonostante i suoi 22 anni. Prima avversaria, la connazionale Tina Hermann. L’atleta tedesca ha collezionato ben quattro secondi posti in stagione e le è mancato solamente il guizzo completo che, si augura, di centrare a PyeongChang. La terza tedesca, Anna Fernstaedt, decima in Coppa del Mondo, parte con meno chance di vittoria e cercherà un piazzamento importante.
Il Canada, a sua volta, porta tre skeletoniste assolutamente agguerrite, come Elisabeth Vathje (terza in questa stagione), Jane Channell e Mirela Rahneva. Una pattuaglia che punta decisamente al podio, mentre dalle britanniche Laura Deas e Lizzy Yarnold ci aspettiamo una grande prova. Non va dimenticato che Yarnold, infatti, è la campionessa olimpica in carica di Sochi 2014. Altre outsider? Attenzione all’austriaca Janine Flock, capace di due vittorie in Coppa del Mondo (a Lake Placid e Sankt Moritz) ed alla statunitense Katie Uhlaender.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Yun Sungbin – credit IBSF/Viesturs Lacis