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Slittino, bilancio olimpico Italia: edizione sufficiente, è mancata solo la medaglia che arrivava continuativamente da Albertville 1992

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Con negli occhi ancora la Cerimonia di chiusura di questi ventitreesimi Giochi Olimpici Invernali di PyeongChang 2018, e prima dell’arrivederci a Pechino 2022, è già tempo di emettere i primi bilanci post-gare. Prendiamo in considerazione i risultati dello slittino. Gli azzurri hanno concluso le quattro gare nelle quali sono stati coinvolti senza centrare nemmeno un podio (eventualità che non si materializzava dall’ultima edizione a Sochi 2014 con l’immenso Armin Zoeggeler che centrò il bronzo nella gara vinta dal tedesco Felix Loch sul russo Albert Demchenko). Una Olimpiade che ha deluso le aspettative, che ci vedevano sperare in almeno un podio, e che lascia sicuramente amaro in bocca ma, contemporaneamente, ci regala conferme importanti in ottica futura. Ma andiamo con ordine.

Tra gli uomini ci si attendeva una medaglia da Dominik Fischnaller, è inutile girarci attorno. Dopo la vittoria della scorsa stagione sul budello dell’Alpensia Sliding Centre in Coppa del Mondo, il nostro portacolori partiva con la chiara intenzione di salire sul podio. Obiettivo fallito per appena due millesimi. Due. Una vera beffa, soprattutto se rapportata alla prima manche di Fischnaller, davvero negativa, con un decimo posto a quasi tre decimi dalla vetta che ha rappresentato una vera e propria zavorra per il classe 1993. Le tre discese finali lo hanno visto rimontare posizioni su posizioni ma, come detto, la medaglia è svanita per un vero soffio. Il dispiacere per lo slittinista nato a Bressanone è enorme e sa bene di avere gettato alle ortiche l’occasione della vita, soprattutto dopo il “suicidio sportivo” di Felix Loch che ha perso il terzo oro consecutivo con un errore clamoroso in chiusura di quarta manche. Settimo posto finale, invece, per suo cugino Kevin Fischnaller. Prova solida per l’altoatesino che aveva come obiettivo terminare nei primi dieci, e c’è riuscito ampiamente. Solamente diciassettesimo, invece, Emanuel Rieder che completa le quattro manche con distacchi pesanti rispetto ai migliori.

Nel doppio, quindicesimo posto per la coppia Ludwig Rieder-Patrick Rastner che chiude a un secondo e mezzo dalla vetta dopo una due giorni contraddistinti davvero da pochi guizzi. La sorpresa, positiva, è stato l’ottimo settimo posto dei due astri nascenti Ivan Nagler e Fabian Malleier (con annessa anche buona prova nel team relay). L’età dei due slittinisti (classe 1999 il primo, classe 1998 il secondo) non può che farci ben sperare in ottica futura. Se nei prossimi anni saranno in grado di affinare la propria tecnica e, soprattutto, aggiungere qualche chilogrammo alla propria struttura fisica, potranno davvero puntare al podio a Pechino 2022. Passando alle donne, schieravamo Andrea Voetter e Sandra Robatsche a difendere i nostri colori. Le due atlete hanno chiuso, rispettivamente, in decima e quattordicesima posizione. Un risultato tutto sommato nelle previsioni che regala ulteriori conferme alle due ventiduenni altoatesini che, a loro volta, hanno fatto esperienza in vista dei prossimi Giochi Olimpici. Per entrambe l’obiettivo sarà portare una medaglia al femminile in Italia, dato che manca dal lontano 1994 con Gerda Weissensteiner a Lillehammer.

Tutto sommato, dunque, una edizione coreana sufficiente per la nostra spedizione, alla quale è mancato solamente il guizzo che portasse al podio. Il movimento non sta attraversando un momento scintillante, ma non si può nemmeno definire in crisi come altri. L’età media dei nostri atleti è tra le più basse del lotto ed il futuro è dalla nostra parte. Riuscire a confermare la giusta crescita, tuttavia, non è mai scontato e solo il duro lavoro potrà farci sperare in una Pechino 2022 con tante soddisfazioni.





alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Dominik e Kevin Fischnaller – Paola Castaldi

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