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Slittino, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: le speranze di medaglia dell’Italia

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L’Italia sbarca a PyeongChang con una intenzione nitida e chiara: cancellare dalla memoria Sochi 2014. L’edizione russa dei Giochi Olimpici di quattro anni fa, infatti, si chiuse con appena 8 medaglie per i nostri colori (2 argenti e 6 bronzi) e con la netta sensazione che si dovesse assolutamente voltare pagina. Uno sport nel quale i nostri atleti hanno messo in pratica questo dettame è, senza alcun ombra di dubbio, lo slittino. Dopo anni gloriosi grazie all’immenso Armin Zoeggeler (capace di vincere ben sei allori olimpici, dei quali due del metallo più prezioso) la squadra italiana ha saputo scegliere i giovani giusti e li ha fatti emergere, senza far loro bruciare le tappe, ma per presentarli a questa edizione sud-coreana pronti per poter esprimere il loro meglio. Diversi tra loro hanno già mosso i primi passi proprio a Sochi, seppur in giovanissima età ma, come si dice, è divenuta esperienza importante da sfruttare oggi.

Il nostro contingente parte per l’Asia con nove elementi, sette uomini e due donne, e con la speranza di potersi togliere qualche soddisfazione. Sia ben chiaro, nessuno sta parlando di sogni di gloria o medaglie pesanti, ma qualche chance per ben figurare, per cui entrare nelle posizioni che contano (almeno nella top ten per esempio) c’è, eccome. I nostri portacolori arrivano da una stagione di Coppa del Mondo nella quale è arrivato qualche acuto, ma che sostanzialmente è servita per presentarsi alla pista di PyeongChang nel migliore dei modi.

Partiamo, dunque, proprio dal budello sud-coreano. L’Alpensia Sliding Centre presenta una pista decisamente lunga (con i suoi 2018 metri fatti proprio per celebrare l’anno olimpico) presenta una larghezza di 1,40 metri e ha un dislivello di 140 metri che, per gli standard usuali non rappresenta certo una “picchiata”. La sua maggiore caratteristica, tuttavia, è la tecnicità. Gli atleti, infatti, saranno messi alla prova da un disegno molto complicato con curve da non sbagliare. Nella scorsa edizione della Coppa del Mondo si è corso sulla pista coreana e la vittoria è andata, nel singolo, proprio al nostro Dominik Fischnaller. Un buon viatico? Senza dubbio, ma i corsi e ricorsi storici non vincono le medaglie. Il nostro alfiere dovrà ripetere una gara strepitosa (che ai Giochi Olimpici passa dalle due alle quattro manche) e cercare di salire su un podio che, oggettivamente, non appare un sogno irrealizzabile. Gli avversari sono tanti e temibili, ma nella giornata giusta Fischnaller non deve temere nessuno. Per quanto riguarda suo cugino Kevin, ed Emanuel Rieder invece, nonostante il nono posto nella graduatoria generale della Coppa del Mondo del primo (il secondo è ventiquattresimo), pensare a salire sul podio, probabilmente, è troppo prematuro.

Un aspetto da non sottovalutare, tuttavia, potrebbe fare la differenza: l’umidità del tracciato olimpico. Com’è noto le slitte azzurre non digeriscono troppo questo fattore atmosferico, per cui ogni gara, probabilmente, farà storia a sè. Anche la colonnina di Mercurio inciderà parecchio. Più farà freddo ad Alpensia, meglio sarà per gli slittinisti italiani. Parlando al plurale non si può che pensare allo slittino doppio. In questo caso le due coppie composte da Ludwig Rieder e Patrick Rastner, e da Ivan Nalger e Fabian Malleier non partono con troppi sogni di gloria. I primi, ad ogni modo, sono i settimi della classifica di Coppa del Mondo al termine di una stagione equilibrata e all’insegna della continuità (mentre i secondi sono diciassettesimi) ma hanno contro una nutrita schiera di rivali davvero formidabili con le tre coppie tedesche come veri e propri spauracchi. L’accoppiata Nagler/Malleier, tuttavia, deve fare frutto dell’esperienza di PyeongChang 2018 per puntare al bersaglio grosso a Pechino 2022. L’età è dalla loro starà a loro continuare a crescere ed a dimostrare quanto valgono. Per entrambe le coppie italiane, tuttavia, la sensazione è che potranno competere più tranquilli rispetto agli avversari. E sognare non costa nulla..

Capitolo donne. Schieriamo due punte come Sandra Robatscher e Andrea Voetter. Robatscher è appena stata in grado di salire sul podio nella tappa di Sigulda (valevole anche per il campionato europeo) dimostrando di arrivare al mese di febbraio con la giusta condizione fisica e la consapevolezza dei propri mezzi necessaria per puntare a fare bene. Pensare ad un podio è forse utopistico, ma un piazzamento nelle prime dieci è tutt’altro che da scartare. Per Voetter, invece, dopo una stagione con alti e bassi, in Corea arriva l’appuntamento che può dare una svolta alla carriera. Le due altoatesine, inoltre, saranno il classico ago della bilancia nel team event. La migliore della gara del singolo tra le due gareggerà nel relay e, se sapranno confermare il loro valore, le nostre speranze di medaglia cresceranno e non di poco. L’Italia in questa stagione è la settima forza in questa categoria.

C’è grande attesa per la squadra di slittino ai Giochi Olimpici. Gli atleti partiranno da outsider e con la chiara intenzione di non farsi scappare l’occasione giusta, se capiterà. Una medaglia sarebbe un bottino notevole, due sarebbero un risultato eccezionale. La gradazione del metallo farà la differenza ma, oggettivamente, pensare ad una medaglia d’oro forse è realisticamente troppo.

 

 





 

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Paola Castaldi

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