Speed Skating
Speed skating, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: l’Olanda vuole anche i 1500 metri maschili. Andrea Giovannini in cerca di riscatto
Quarta giornata di gare alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018 nello speed skating. Il Gangneung Oval sarà nuovamente teatro di sfide sul filo dei centesimi e la domanda è sempre la stessa: chi riuscirà a porre termine all’egemonia olandese?
Il quesito sorge spontaneo perché nelle tre specialità assegnanti medaglie (3000 metri femminili, 5000 metri maschili e 1500 metri femminili) il colore dei Paesi Bassi è stato dominante come dimostrano 3 ori, 1 argento e 2 bronzi. Certo, il dato non stupisce ricordando quanto accaduto a Sochi, quattro anni fa, dove i metalli ottenuti dalla selezione orange furono 23 (8 ori, 7 argenti ed 8 bronzi). Numeri che parlano chiaro.
L’andamento, fino ad ora, sembra speculare e nei 1500 metri maschili di domani (ore 12.00 italiane) un podio monopolizzato tutto dai tulipani non stupirebbe più di tanto. L’assenza del russo Denis Yuskov, autore del primato del mondo sulla distanza quest’anno a Salt Lake City (1’41″02) per la questione “doping”, sembrerebbe infatti spalancare le porte del successo agli olandesi. Koen Verweij e Kjeld Nuis sono i pattinatori più accreditati, protagonisti nella stagione di Coppa del Mondo e in evidenza nelle “forche caudine” dei trials nazionali. Selezioni dalle quali è rimasto escluso un certo Sven Kramer (in questa distanza) giunto quarto alle spalle di Nuis, Verweij e di Patrick Roest. Un livello altissimo quello interno all’Olanda che porta gli atleti ad essere al top della condizione quando serve e i risultati strabilianti nelle ultime edizioni olimpiche ne sono la logica conseguenza.
A disinnescare l’armata olandese proveranno il norvegese Sverre Lunde Pedersen, bronzo nei 500 metri qui in Corea, oppure l’americano Joey Mantia o magari l’infinito Shani Davis, due volte oro nei 1000 metri a Torino 2006 e Vancouver 2010. Certo, per uno dei rivali più qualificati di Enrico Fabris, gli anni sono passati e le 35 primavere presentano il conto. Tuttavia, da un fuoriclasse come lo statunitense ci si può aspettare di tutto.
In casa Italia, ci sarà il solo Andrea Giovannini e questi 1500 metri si spera siano quelli del riscatto. Troppo brutto per essere vero il 24enne di Baselga di Piné nel corso dei 5000 metri. Il 20° posto finale stride con quanto fatto vedere nella stagione e, magari, in una gara non sua sarebbe bello riscontrare una reazione. Certo, non ci si aspetta la medaglia o un piazzamento ragguardevole ma un riscontro all’altezza dell’atleta anche proiettando il tutto al team pursuit ed alla mass start, specialità nelle quali l’azzurro sarà impegnato.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: profilo facebook Andrea Giovannini