Calcio
Calcio: la piccola Italia, il ritorno al gol e il pareggio di Wembley. L’esplosione di Chiesa, l’ultima recita di Gigi Di Biagio?
L’Italia sta cercando di ripartire dopo la mancata qualificazione ai Mondiali 2018, il punto più basso della storia del nostro calcio, ma la strada è incredibilmente in salita. La nostra Nazionale è riuscita a pareggiare con l’Inghilterra nel tempio di Wembley ma l’1-1 contro i maestri, arrivato dopo la sconfitta contro l’Argentina, è una timida consolazione. Qualche piccolo segnale confortante c’è stato ma è ancora troppo poco per provare a guardare con più fiducia all’imminente futuro (non giocheremo un match ufficiale fino a settembre quando inizierà la Nations League). Poche note positive ma per fortuna è arrivato il gol: soltanto su rigore ma quantomeno Lorenzo Insigne è riuscito a spezzare un digiuno che proseguiva da tre incontri (non avevamo bucato la rete nel doppio incrocio sciagurato con la Svezia e nemmeno durante l’amichevole contro l’Albiceleste).
Il momento non è certamente dei migliori e ci teniamo buono tutto, compreso un pareggio acciuffato negli ultimi minuti contro un avversario non apparso trascendentale e poco convinto nella sua manovra. La nostra sterilità offensiva è stata importante: nel secondo tempo non siamo mai stati pericolosi, eccezion fatta per un tiro di Insigne e appunto in occasione del rigore, ma la musica non era stata diversa nella prima frazione (Immobile aveva però avuto una buona chance di testa davanti al portiere su assist di Candreva). Non riusciamo a renderci pericolosi, fatichiamo troppo a trovare gli spazi e a entrare con continuità e convinzione nelle trequarti avversaria, manca chi riesce a saltare l’uomo.
Quella di ieri dovrebbe essere stata l’ultima recita di Gigi Di Biagio sulla panchina azzurra. Il tecnico romano si è rivelato ancora impreparato per certi contesti, ha bisogno di mettere da parte più esperienza se vorrà davvero ricoprire l’incarico in futuro. Certo, poteva davvero cambiare poco in una settimana di lavoro, ha tentato il 4-3-3 ma i miglioramenti rispetto all’era Ventura sono stati davvero minimi: non è riuscito a vincere in due partite (contro avversari di spessore, va detto) e ha convinto soltanto a sprazzi, difficilmente basterà per la riconferma a meno che tutti gli altri big cercati da Alessandro Costacurta rifiutino l’incarico.
Wembley ci ha invece consegnato un fantastico Federico Chiesa. Quando è entrato nel corso della ripresa ha cambiato il ritmo dell’Italia, ha dato freschezza e velocità, è stato propositivo e si è procurato anche il calcio di rigore con una bella azione personale. L’attaccante può davvero essere il futuro di questo gruppo, va sostenuto con forza e fatto ulteriormente crescere, ha tutto il talento per riuscire a sfondare. Altri promossi? Non male Gigi Donnarumma, mentre il centrocampo non è piaciuto molto (Jorginho troppo in affanno), Insigne è riuscito a riemergere soltanto nel finale, Immobile ha sciupato troppo.
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