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Calcio, l’Italia e il triste ruolo della sparring partner…

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I due test dovevano essere un prestigioso preludio per testare la competitività dell’Italia in vista dei Mondiali 2018. Ma sul volo verso la Russia non c’è spazio per gli azzurri. La disfatta contro la Svezia rappresenta forse il momento più nero della storia del nostro calcio, il cui progressivo declino si è materializzato nell’incredibile mancata qualificazione ai Mondiali, come ormai non accadeva da 60 anni. E così le due amichevoli contro l’Argentina e l’Inghilterra saranno uno step interlocutorio per un gruppo che non avrebbe mai pensato di assistere da spettatore al torneo più prestigioso del panorama calcistico internazionale.

L’Italia sarà la sparring partner di due potenziali favorite per la vittoria dei Mondiali, due compagini che attendono da tempo di prendersi la ribalta con un grande trionfo dopo aver più volte sfiorato la gloria. La frustrazione di dover “collaborare” alla preparazione di due big destinate a svolgere un ruolo da protagonista ai Mondiali non è certo degna della tradizione di una Nazionale che vanta in bacheca ben quattro trionfi, non ultima la straordinaria cavalcata del 2006 con Buffon tra i pali, ultimo superstite di un gruppo di fenomeni che ormai ha lasciato il posto ad una generazione non all’altezza di quei picchi gloriosi.

Cosa è cambiato da allora? Inevitabile dire che è tutto diverso. L’Italia intera si è seduta sugli allori, il ricambio generazionale non è avvenuto secondo i parametri attesi, i nuovi punti cardine della Nazionale non hanno il talento di Totti e Pirlo. Dulcis in fundo, la scelta di un ct, Giampiero Ventura, che non ha saputo gestire la delusione per il tracollo in Spagna e ha perso completamente il controllo dello spogliatoio in occasione dello spareggio contro la Svezia. Appena un anno e mezzo fa, d’altra parte, un’Italia tutt’altro che fenomenale ha rischiato di vincere gli Europei con Conte alla guida, ragion per cui la scelta del coach sarà determinante per il rilancio.

L’Italia, dunque, sarà la spalla nei test di Argentina e Inghilterra verso i Mondiali. Ma gli stimoli per far bene ci sono tutti. La necessità di ripartire da zero, la voglia di emergere del ct Di Biagio, l’orgoglio italiano da difendere anche nel momento più nero, la spensieratezza di Cutrone, Chiesa e Ferrari, la grinta dell’indomito Buffon. Da questo l’Italia deve ripartire, provando magari a portare a casa due buoni risultati per dimostrare al mondo che in futuro bisognerà ancora fare i conti con gli azzurri.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Twitter UEFA Euro 2016

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