Ciclismo
Ciclismo, come funzioneranno i controlli sulle bici? Raggi X e telecamere termiche per evitare i mezzi truccati
Una nuova rivoluzione per il mondo del ciclismo. Dopo l’introduzione del Var e della moviola su strada, si è deciso di lottare in maniera ancora più incisiva contro la frode tecnologica, i tanto temuti motorini nelle bici. Il grande pubblico pensa che nei mezzi ci siano dei dispositivi che permettono ai corridori di andare più veloce e allora la Uci ha pensato di intensificare i controlli.
David Lappartient, Presidente della Federazione Internazionale, ha ribadito alla Gazzetta dello Sport che “garantire la credibilità dei risultati e proteggere gli sportivi sono aspetti fondamentali. I tablet attualmente in uso erano utili ma non bastavano. Non vogliamo scoprire i motorini, vogliamo dimostrare che non ci sono. Il ciclismo è uno sport magnifico e gli spettatori non devono più interrogarsi se credere o no ai risultati“. Questa battaglia costerà all’Uci circa un milione di euro, una somma di denaro molto importante ma necessaria per la credibilità di questo sport. Ma come funzioneranno questi controlli? Scopriamo tutti i dettagli.
COME FUNZIONERANNO I CONTROLLI SULLE BICICLETTE? TUTTI I METODI
L’Uci non abbandonerà del tutto i tablet visti fino a questo momento ma utilizzerà altri metodi ritenuti molto più efficaci: verrà infatti rafforzato il ruolo delle telecamere termiche e si punterà maggiormente sul controllo ai raggi X sfruttando al meglio la partnership con l VJ Technologies che lavora già nei campi aerospaziali e nucleari. Questo nuovo macchinario verrà montato dentro a un furgone e il Commissario dell’Uci sottoporrà le bici a un controllo. Non sfuggirà più nulla.
In futuro ci saranno altre grandi novità tra cui l’introduzione della tecnologia Rfid (Radio-Frequency Identification) che permetterà di identificare e memorizzare delle informazioni inerenti al materiale usato prima, durante e dopo la corsa.
DOVE E QUANDO VERRANNO EFFETTUATI I CONTROLLI?
Lappartient, affiancato dal fisico nucleare Gabriele Fioni (direttore aggiunto del Cea) e da Jean Christophe Peraud (ingegnere nucleare, secondo nel Tour de France 2014 vinto da Vincenzo Nibali), ha snocciolato un po’ di numeri: 150 giorni di controlli, più del 50% di gare World Tour coperte in 18 Paesi del mondo. I test verranno condotti nelle seguenti percentuali: 69% su strada, 13% cross, 9% pista, 9% mountain bike.
QUALI SARANNO LE SANZIONI PER I FURBI?
Si parla di un minimo di sei mesi di squalifica per l’atleta e una multa tra i 17000 e i 170mila euro. Per il suo team sei mesi di stop e multe da 85000 a 850mila euro.
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