Ciclismo
Ciclismo, David Lappartient sul caso Froome: “Difficile possa risolversi prima del Giro d’Italia”
Ospite in Italia per la Milano-Sanremo, David Lappartient si è concesso una visita al Museo della bicicletta di Alessandria. Il presidente della UCI è stato raggiunto da La Gazzetta dello Sport. La lunga intervista, di cui proponiamo un estratto, è stata incentrata per forza di cose sul caso della positività al salbutamolo di Chris Froome, rilevata nel corso dell’ultima Vuelta, che ha scioccato il mondo del ciclismo lo scorso dicembre.
A domanda precisa su quando si chiuderà la questione Lappartient è stato chiaro. “Non lo so“. Il francese non ha potuto rivelare nulla ma ha assicurato che l’UCI farà di tutto per avere quanto prima l’esito della vicenda. “Capisco i tifosi che vogliono avere un risultato, ma ci sono procedure precise che dobbiamo seguire per la credibilità del nostro sport. Il caso poi riguarda anche aspetti tecnici, non è così semplice e serve tempo“.
Lappartient ha quindi chiarito che è molto difficile avere una chiusura della vicenda prima del Giro d’Italia, al quale Chris Froome risulta ancora iscritto. “Noi vogliamo la sentenza prima del Giro ma non sono sicuro che sarà possibile. Se ci riusciamo sarà un grande risultato. La procedura è lunga, bisogna rispondere alle domande, ci sono i documenti, entrambe le parti hanno avvocati forti. Ora il caso è al Lads, il servizio legale antidoping della UCI, dove si stanno confrontando e discutendo i nostri avvocati e quelli del corridore“.
Infine Lappartient è intervenuto anche sul caso che coinvolge Gianni Moscon, compagno di squadra di Froome, accusato di aver fatto cadere Sebastien Reichensbach alla Tre Valli Varesine. “Il 9 aprile la commissione disciplinare della UCI ascolterà il corridore, l’accusa e anche eventuali testimoni. Si confrontano due posizioni opposti: il bianco e il nero“.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: © Unipublic/Photogomez Sport