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Ciclismo su pista, Filippo Ganna: “Il record del mondo? Ci proverò. Strada giusta verso le Olimpiadi 2020, devo crescere”

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Filippo Ganna si è laureato Campione del Mondo nell’inseguimento individuale. A soli 21 anni ha conquistato la maglia iridata per la seconda volta in carriera e sembra essere un vero e proprio predestinato del ciclismo su pista. Il piemontese ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

Un ragazzo che non si tira indietro e che vorrebbe anche puntare ai primati, ad esempio al record del mondo di Bobridge (4:10.534 per l’australiano, l’azzurro è tre secondi dietro con il suo personale): “Fino ai tre chilometri sarei già in tabella con i tempi, poi però c’è anche l’ultimo. Bisognerebbe lavorarci a lungo prima del tentativo. Mi affascina l’idea“.

Per il record dell’ora (54,526 km di Wiggins) bisognerebbe davvero superarsi: “Se ne riparlerà tra qualche anno. Devo crescere e partecipare a corse a tappe che aumentano la capacità di recupero. I record sono fatti per essere battuti, questo mi motiva. Per un’impresa del genere non dovrò essere animale ma molto minuzioso“.

Lapidario sulle speranze dell’Italia alle prossime Olimpiadi: “Il bronzo nel quartetto (ottenuto ai Mondiali, ndr) vale tanto, verso Tokyo 2020 la strada è giusta“. Il suo sogno è quello di vincere la Parigi-Roubaix, già quest’anno sarà al via con l’ambizione di “imparare. Una classica così non si inventa. Il professionismo è un altro mondo. Ci vogliono anni di esperienza“.

Elia Viviani ha davvero fatto rinascere il ciclismo su pista in Italia e infatti con Ganna ha un ottimo rapporto:Non di facciata. Ci confrontiamo e se ci sono divergenze ce lo diciamo senza problemi. Abbiamo parlato anche del rapporto da usare nell’inseguimento, come con il CT Villa. Ho scelto il 61×15, sviluppa circa 8,5 metri a pedalata“. Tra gli idoli invece menziona Boonenper quello che ha vinto e per lo stile che aveva. Chapeau. Firmo adesso per fare un quarto di quello che ha fatto lui. Ma anche Cancellara e Wiggins“.

Filippo Ganna ripercorre anche la sua prima volta in un Velodromo: “In quello torinese di San Francesco al Campo, con il Pedale Verbanese. Quanti anni avevo? Non ricordo. Ero G-qualcosa. Più che una gara, ho pedalato e basta. Per me la pista era un ovale in legno e la tanta fatica che fai. Però ti dà quel colpo di pedale, quella brillantezza che per la strada sono fondamentali. Io la consiglierei a tutti“.





(foto pagina Facebook Filippo Ganna)

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