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Ciclismo su pista, Mondiali 2018: le pagelle. Grande prova degli azzurri: Ganna Campione. Consonni, Paternoster, Balsamo fanno sognare

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L’Italia è stata grande protagonista ai i Mondiali di ciclismo su pista di Apeldoorn (Olanda), in cui è riuscita a conquistare ben sei medaglie. Un risultato straordinario, che il Bel Paese realizzò solo un’altra volta, a Bogotà ’95. La squadra azzurra è stata quindi pienamente promossa, ma come sempre c’è chi è stato più brillante e chi meno. Andiamo quindi a scoprire nel dettaglio quali sono stati i migliori in questa rassegna iridata con le pagelle degli azzurri.

Filippo Ganna 10: un ragazzo fenomenale, che non conosce limiti. A 21 anni conquista il suo secondo oro iridato nell’inseguimento individuale con una finale da vero campione, in cui è riuscito a realizzare il tempo di 4’13″607, migliorando così ulteriormente il record italiano che aveva già ottenuto. Dopo la prova con il quartetto qualcuno aveva ipotizzato un suo calo e invece nella gara chiave ha dimostrato la sua grande maturità e non solo non ha deluso, ma è andato anche oltre le aspettative. La sua carriera è solo all’inizio ma è già di diritto nella storia di questo sport.

Simone Consonni 9: un grande Mondiale per lui. Probabilmente il migliore del quartetto, in cui è riuscito a dare quella spinta in più decisiva negli ultimi giri. Protagonista poi assoluto nell’omnium, dove è stato in lotta per l’oro fino all’ultima prova, per poi centrare comunque un’ottima medaglia di bronzo. Arriva così finalmente il primo podio iridato in questa specialità e se riuscirà a gestire meglio la gara tatticamente, potrà in futuro ambire anche al colpo grosso.

Michele Scartezzini 9: ha trasformato la rabbia per l’esclusione dal quartetto in forza per lo scratch, dove ha stupito davvero tutti conquistando uno straordinario argento, che rappresenta il risultato più importante di tutta la sua carriera. In questa gara ha dimostrato tutto il suo talento, entrando nell’azione decisiva della gara e poi con una grandissima grinta è riuscito a tenere duro nel finale e battere un corridore di grane calibro come Scotson.

Francesco Lamon 7: il suo obiettivo era quello di dare il massimo con il quartetto e ci è riuscito in pieno. Ha dato anche di più di quello che ci si aspettava, con delle grandi trenate che hanno contributo in modo deciso al raggiungimento del podio.

Liam Bertazzo 7: ha fatto ciò che ci aspettava da lui nel quartetto, con una grande prova. Nelle altre gare non è riuscito a cogliere altrettanti risultati di rilievo, con un decimo posto sia nella corsa a punti che nella madison.

Marco Coledan 5: le prestazioni in Coppa del Mondo avevano fatto sperare in un buon risultato nell’inseguimento individuale e invece arriva un 17° posto che va ben al di sotto delle sue capacità.

 

Letizia Paternoster 8.5: dopo i tanti successi in ambito giovanile riesce ad essere protagonista anche in una rassegna iridata con le grandi. Ha dimostrato di essere una componente importantissima del quartetto, mostrando già grande maturità nel momento chiave. Poi è riuscita a esprimere tutto il suo talento anche nella madison, in cui ha conquistato uno splendido bronzo con Confalonieri. Una ragazza dotata di un talento davvero unico, che potrà presto trovare il grande acuto anche tra i senior.

Elisa Balsamo 8:la sua classe è evidente e l’ha pienamente dimostrato in questa rassegna iridata. Ha trascinato l’Italia ad una storica medaglia di bronzo nell’inseguimento a squadre, con una performance perfetta e per poco ha sfiorato anche il podio nell’omnium. In questa specialità olimpica l’azzurra è riuscita a restare in corsa per la vittoria fino all’ultimo, reggendo il confronto con atlete molte più esperte di lei. Per un solo punto è sfumata la medaglia, ma il tempo è dalla sua parte e in futuro avrà sicuramente modo di rifarsi.

Maria Giulia Confalonieri 8: la sua crescita esponenziale viene confermata da una medaglia di bronzo nella madison che vale però molto di più. Infatti si tratta della prima medaglia da senior. Il suo grande lavoro nell’ultimo anno è stato premiato e ora dovrà continuare così per sognare un posto da protagonista a Tokyo 2020.

Silvia Valsecchi 7: nell’inseguimento è una certezza. Il suo contributo al bronzo del quartetto è stato fondamentale, sfruttando al meglio la sua esperienza per dettare i tempi alle compagne. Discreta prova anche nella gara individuale con un ottavo posto che la conferma tra le migliori interpreti del mondo di questa specialità.

Tatiana Guderzo 7: l’altra veterana del gruppo, anche lei ha messo tutta la sua esperienza e qualità a servizio del quartetto, riuscendo a centrare uno splendido bronzo. Un’atleta che ha sempre dato tutto per la Nazionale e ora riesce a portare a casa un altro grande risultato.

Martina Alzini 6: una ragazza giovanissima che avrà tempo per ottenere grandi risultati. In questa rassegna ha colto una dodicesima piazza nell’inseguimento individuale, un discreto piazzamento per prendere confidenza con questi grandi eventi.

Elena Bissolati e Miriam Vece 6: hanno chiuso la gara della velocità in 11ma posizione, peccato perché la qualificazione non era molto lontana. Due ragazze classe ’97 che rappresentante la più importante (e per ora unica) speranza nella velocità per l’Italia, ma bisogna darle modo di crescere con calma

Rachele Barbieri 5: lo scorso anno riuscì a conquistare uno straordinario oro nello scratch e in questa edizione partiva ancora con grandi ambizioni. Evidentemente non è arrivata però nella migliore condizione a questo appuntamento e nell’unica gara in cui era impegnata non è riuscita ad essere mai protagonista, chiudendo al nono posto. Ripetersi non è certo facile, ma ci si aspettava comunque molto di più da lei.

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alessandro.farina@oasport.it

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