Formula 1
F1, GP Australia 2018: scintille tra Ferrari e Red Bull. Christian Horner attacca Maurizio Arrivabene: “Accordi non rispettati”
Come se non bastasse la pista, ci hanno pensato Maurizio Arrivabene e Christian Horner a scaldare l’atmosfera al GP d’Australia. Nella consueta conferenza stampa del venerdì dedicata ai team principal, infatti, il tema più caldo è stato l’annuncio da parte della Ferrari, avvenuto circa una settimana fa, dell’ingaggio di Laurent Mekies, 40enne ingegnere francese che negli ultimi anni ha lavorato direttamente per la FIA, nel campo della sicurezza.
La Red Bull non ha mandato giù questa mossa e a domanda precisa sull’argomento Horner ha risposto: “Avevamo concordato 12 mesi di stop, mentre lui lavorerà dopo 6 mesi. A cosa serve fare accordi se poi non vengono rispettati?“. L’accusa dell’inglese si riferisce ad un accordo esistente tra i vari team, un “gentlemen’s agreement”, secondo cui per mettere sotto contratto ex membri della FIA o della Fom bisogna aspettare un periodo di inattività della persona in questione di un anno (il cosiddetto periodo di “gardening”). Questo al fine di evitare fughe di notizie sui progetti futuri dell’ex datore di lavoro, qualunque esso sia.
La risposta di Arrivabene non si è fatta attendere. Il team principal della Ferrari ha liquidato la questione con poche parole, chiarendo la questione dal suo punto di vista. “Non c’è nulla di sbagliato. Mekies è stato assunto in base alle leggi svizzere sul lavoro e noi ci siamo attenuti ad esse. Un gentlemen’s agreement è illegale. Anzi, noi siamo andati anche oltre, concedendo un periodo di stacco di 6 mesi visto che Mekies inizierà il 20 settembre“.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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