Formula 1
F1, Mondiale 2018: tutti temono la Red Bull ma il motore Renault è il punto debole
Manca poco più di una settimana all’inizio del Mondale 2018 di F1. L’Albert Park di Melbourne (Australia) sarà teatro di sfide appassionati e le attese su quel che potranno fare le nuove monoposto sono molte. I test hanno dato alcune indicazioni ma non certo definitive sull’esito di questo campionato.
La Mercedes, sul passo gara, ha messo in mostra una costanza di rendimento disarmante mentre la Ferrari, siglando i migliori tempi delle sessioni (montando le gomme più morbide), ha fatto vedere un ottimo potenziale. Tuttavia, da più parti, sembra essere la Red Bull il vero spauracchio di questo esordio iridato.
La RB14, secondo lo sguardo attento di alcuni degli osservatori presenti a Barcellona nel corso delle prove pre-stagionali, ha stupito per la stabilità e la velocità. Adrian Newey, il papà di questa monoposto, pare essersi superato, progettando una macchina con un’aerodinamica estrema, in grado di garantire carico e prestazione. Nei curvoni veloci del tracciato catalano queste qualità sono state evidenti e di ciò sono coscienti Max Verstappen e Daniel Ricciardo, sicuri del fatto loro. Diversamente, infatti, dall’anno scorso, l’annata sembra essere iniziata con il piede giusto.
Tuttavia, un punto debole questa vettura potrebbe averlo e cioè il motore. Non è un segreto infatti che il team di Milton Keynes sia in contatto già da qualche tempo con Honda per cercare una fornitura diversa. Non è casuale l’impiego da parte della Toro Rosso, squadra legata chiaramente alla RB, della power unit nipponica dopo i tanti problemi con la McLaren. I risultati nei test spagnoli sono stati confortanti ed i problemi di affidabilità minimizzati. Lo stesso non si può dire per Renault.
In più, in termini di potenza, la p.u. francese sembra pagare dazio, in termini di potenza, rispetto a Mercedes e Ferrari ed un dato del genere non è trascurabile per l’importanza che il motore ricopre in questa F1. L’Australia, forse, non metterà a nudo questo aspetto e Verstappen e Ricciardo potrebbero essere pericolosi per le due grandi rivali (Ferrari-Mercedes) ma in un Mondiale così lungo ogni componente dovrà essere sviluppata al massimo.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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