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Formula 1
F1: sarà ancora un Mondiale senza piloti italiani. Antonio Giovinazzi in attesa…
C’erano una volta Riccardo Patrese, Michele Alboreto, Elio De Angelis, Andrea De Cesaris ed Alessandro Nannini. Quanto sono lontani i fasti degli anni ’80 quando in pista il tricolore era rappresentato qualitativamente e quantitativamente. Un dato significativo se raffrontato al nulla delle ultime sei stagioni del Mondiale di F1. E’ infatti dal 2012 che non ci sono driver del nostro Paese nel gotha dell’automobilismo mondiale (eccezion fatta per la chance parziale avuta da Giovinazzi lo scorso anno). Una penuria da imputare alla mancanza di sponsor ma anche all’assenza del fenomeno alla Max Verstappen in grado di convincere tutti.
Il quadro sembra essere questo pensando a quanto è accaduto ad Antonio Giovinazzi, terzo pilota della Ferrari ma nei fatti senza squadra per il campionato che sta per cominciare. La Sauber-Alfa Romeo nata coi colori della Casa di Arese e presentata come un grande esempio del made in Italy, in realtà, vedrà alla guida il super talentuoso Charles Leclerc (campione del mondo di F2 2017, legato all’Academy Ferrari) e lo scandinavo Marcus Ericsson. Su quest’ultimo, per stessa ammissione degli addetti ai lavori, la permanenza nel team è stata garantita da uno sponsor che lo ha “coperto” permettendogli una nuova annata in F1 (la quarta). Un fondo economico “privato” di cui non era dotato Giovinazzi che dunque, pur avendo una storia alle spalle non di poco conto ed un secondo posto nel Mondiale 2016 di F2, non ha potuto ambire al sedile della monoposto.
Pilota italiano dunque bocciato? Sembrerebbe di sì. Evidentemente il ricordo di quel negativo weekend in Cina, proprio con la Sauber, nel corso del quale il driver del Bel Paese si rese protagonista di due incidenti in due giorni (Giovinazzi sostituiva l’infortunato Pascal Wehrlein) non ha contribuito a fargli una grande pubblicità. Ci fosse stata in quell’occasione una dimostrazione di maggior consistenza, probabilmente i vertici dirigenziali della scuderia avrebbero agito diversamente. Pertanto, Italia che resterà a guardare anche in questa stagione, sul fronte degli uomini alla guida di una vettura.
Giovinazzi era attirato dalla Formula E, per avere la possibilità di competere, ma le sue ambizioni non coincidevano con la categoria. L’attesa, dunque, continua…
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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