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Formula 1
F1, Test Barcellona 2018: analisi settima giornata: Ferrari da record, la Mercedes lavora di cesello, crescono Toro Rosso, Renault e Haas, preoccupano Williams e Force India
La penultima giornata dei test pre-stagionali riservati alla Formula Uno di Barcellona si può dire che sia risultata quanto mai significativa. Non tanto perchè Sebastian Vettel ha sbriciolato il record di ieri di Daniel Ricciardo, scendendo ad un impressionante 1:17.182, quanto perchè in questo giovedì piloti e team hanno girato tanto e hanno messo a segno risultati importanti. Andiamo ad analizzare con maggiore precisione quanto visto oggi sul tracciato del Montmelò.
La Ferrari ha vissuto la sua giornata migliore, e di gran lunga. Vettel ha girato tanto, per non dire tantissimo (circa 400 giri negli ultimi tre giorni, con i 188 odierni per un totale di 839 chilometri) e ha fatto fermare le lancette del cronometro su tempi davvero eccellenti. Il record della pista è stato centrato con le famigerate gomme HyperSoft (che avranno una vita non superiore agli 8-10 giri) al termine di un filotto di tornate sempre in crescendo. Come previsto, poi, nel pomeriggio il quattro volte campione del mondo si è concentrato sulla simulazione del Gran Premio di Spagna. Tre stint (SuperSoft, Medie, Medie) con tempi attorno all’1:20 che sono un ottimo viatico in vista della gara vera e propria. Il ritmo della Mercedes sembra ancora leggermente migliore, ma il divario non è affatto ampio. Lo sforzo del tedesco si è protratto fino alla chiusura della sessione con altri giri per una mole di chilometri impressionante. Il prossimo appuntamento di Vettel, a questo punto, saranno le prime prove libere del GP di Melbourne, con rinnovata fiducia.
Come detto, il migliore ritmo rimane quello della Mercedes. Anche in questo giovedì i due piloti si sono alternati al volante e hanno inanellato quasi 200 giri in coppia. I tempi sono quasi in fotocopia e, per una volta, lontani dalle prime posizioni, ma la spiegazione è semplice. Le due “Frecce d’argento” hanno girato soprattutto con le Medie e si sono segnalati con due tempi fotocopia 1:19.532 per in finlandese e 1:19.575 per il campione del mondo in carica. La scuderia di Brackley sta lavorando di cesello. La potenza, come è ben noto, c’è ed è tanta. Sul giro secco la W09 è quasi imbattibile, sia per le prestazioni, sia per la semplicità nell’ottenere il tempo e, a quanto visto in queste due settimane, anche la costanza di rendimento è eccellente.
A livello cronometrico ha fatto peggio (penultimo di giornata) Max Verstappen con il tempo di 1:19.842 con le gomme Soft, ma l’olandese, ancora una volta, ha lavorato sui long run. Tantissime tornate inanellate (187) e ricerca dell’affidabilità sempre più evidente per il team di Milton Keynes. In mattinata diverse prove a livello aerodinamico, con cambi di ala anteriore per trovare la soluzione migliore. La Red Bull appare una vettura decisamente interessante in questo avvio di 2018 e potrebbe davvero sgomitare con la Ferrari per il ruolo di anti-Mercedes. I due piloti stanno lavorando molto su simulazione qualifiche (criticità del 2017) e affidabilità (altro tallone d’Achille di dodici mesi fa). La situazione sembra decisamente più rosea della scorsa stagione, il GP di Australia ci dirà a che punto sarà effettivamente la nuova RB14.
Il secondo tempo di giornata l’ha messo a segno il danese Kevin Magnussen. No, non avete letto male. Il portacolori della Haas, infatti, ha piazzato un eccellente 1:18.360 con le SuperSoft a meno di 1,2 secondi da Vettel, con una mescola di svantaggio. Segnale incoraggiante per il team americano? Forse. Sicuramente il giro è stato effettuato con carico di benzina basso, ma la vettura sembra compiere passi in avanti importanti in questi giorni di lavoro. Domani toccherà a Romain Grosjean chiudere i test, provando a limare gli ultimi difetti.
Terzo posto, a 3 millesimi dalla seconda piazza, per il francese Pierre Gasly. Anche in questo caso non è un refuso. La Toro Rosso appare una lontana parente rispetto alla vettura della passata annata. Molto più solida con 169 giri (vi ricordate i numerosi motori saltati un anno fa?) e performante con un motore Honda che, a sua volta, ha mosso passi in avanti decisi. Sia ben chiaro, la monoposto di Faenza non è certo pronta a lottare per la zona punti con continuità, ma l’ultima fila dovrebbe allontanarsi con decisione.
Bene, ancora una volta, la Renault. Quinta e sesta posizione odierna per Nico Nulkenberg (1:18.675 con le HyperSoft) e Carlos Sainz (1:18.725 con la stessa mescola). I due piloti, giorno dopo giorno, stanno portando la macchina francese verso la quarta posizione tra i team. Passo gara e giro veloce non spaventano, in vista di una stagione che, gioco forza, dovrà portarli stabilmente nelle prime posizioni.
Continua il lavoro particolare della McLaren. La scuderia di Woking procede quasi esclusivamente su HyperSoft e UltraSoft, per fare segnare tempi importanti e vedere i propri nomi sempre in alto nella classifica generale. Oggi è stata la volta di Stoffel Vandoorne, a lungo al comando in mattinata (con diverse prove aerodinamiche), con il tempo di 1:18.855. Record di tornate completate (oltre 120) e questa è una gran bella notizia dopo le rotture dei giorni scorsi, ma il comportamento con Medie e Soft appare ancora una grossa incognita.
Buon risultato di giornata per la Sauber-Alfa Romeo. Il settimo posto dello svedese Marcus Ericsson (1:19.244 con le HyperSoft) regala una boccata di ossigeno al team che rischia nuovamente di monopolizzare l’ultima fila. La vettura non è competitiva, e lo si sa, ma è solida (anche oggi circa 150 giri).
Chi, invece, continua ad insidiare le ultime posizioni è la Williams. La scuderia inglese è davvero in difficoltà e, come se non bastasse, il terzo pilota Robert Kubica gira sui tempi dei titolari. Il polacco in mattinata ha fatto registrare 1:19.629 con le SuperSoft, mentre nel pomeriggio il suo collega canadese Lance Stroll si è fermato a 1:20.262 con le UltraSoft. Nei giorni scorsi, poi, il russo Sergey Sirotkin, ha dimostrato di essere ancora ben lontano dall’essere un pilota di spessore. Il team è davvero nel caos, e la vettura appare lontana anni luce dalle migliori. Sempre peggio.
Capitolo a parte anche per la Force India che, a sua volta, risulta in difficoltà. Sergio Perez chiude in 1:19.634 (HyperSoft) a 2.5 secondi da Vettel. Per una scuderia che negli ultimi anni lottava per il podio in diverse gare, la sensazione netta è che questo 2018 si aprirà in una decisa salita.
RIEPILOGO TEMPI SETTIMA SESSIONE TEST BARCELLONA 2018
1 | Vettel | Ferrari | HS | 1m17.182s | |
2 | Magnussen | Haas | SS | 1m18.360s | |
3 | Gasly | Toro Rosso | HS | 1m18.363s | |
4 | Hulkenberg | Renault | HS | 1m18.675s | |
5 | Sainz | Renault | HS | 1m18.725s | |
6 | Vandoorne | McLaren | HS | 1m18.855s | |
7 | Ericsson | Sauber | HS | 1m19.244s | |
8 | Bottas | Mercedes | M | 1m19.532s | |
9 | Hamilton | Mercedes | M | 1m19.575s | |
10 | Kubica | Williams | SS | 1m19.629s | |
11 | Perez | Force India | HS | 1m19.634s | |
12 | Verstappen | Red Bull | S | 1m19.842s | |
13 | Stroll | Williams | US | 1m20.262s |
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alessandro.passanti@oasport.it
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