Ciclismo
Gand-Wevelgem 2018, il percorso ai raggi X. Fase centrale durissima, corsa aperta
Archiviata la Milano-Sanremo, è tempo di spostarsi al Nord. Nelle prossime due settimane le Fiandre saranno il centro nevralgico del grande ciclismo, con muri, pavé e vento a dettare legge. Domenica sarà il turno della Gand-Wevelgem, corsa giunta alla sua 80esima edizione. Andiamo a scoprire il percorso, con i suoi 250 chilometri ricchi di passaggi spettacolari e al contempo molto tecnici.
Nei primi 130 chilometri poco da segnalare, se non qualche piccola ma non incisiva asperità. Attenzione però al vento, una delle caratteristiche principali delle Fiandre, sempre pericoloso. La prima salita in programma è il Catsberg, con una pendenza media dell’8% e una massima al 22 su fondo in asfalto. Da qui in avanti si susseguono diversi strappi e muri, che potrebbero scremare il gruppo. Seguirà il Kokereelberg, incalzato in rapida successione da Vert Mont, due scalate allo Zwarteberg da due diversi versanti e Le Ravensberg, che condurranno al chilometro 155 di gara.
Al chilometro 168 il gruppo si troverà di fronte al Baneberg, molto stretto con 300 metri quasi al 10% di pendenza, per un primo passaggio. L’antipasto perfetto al Kemmelberg, affrontato dal versante Belvedere. 3 chilometri con fondo in pavé, pendenza media del 4% ma una massima che supera il 20. Subito dopo il Monteberg, un chilometro di lunghezza al 7%. Da qui, con 180 chilometri nelle gambe, la corsa può cambiare, specialmente dopo 50 chilometri durissimi e senza un attimo di respiro, per oltre un’ora di sforzo che potrebbe segnare la corsa in maniera indelebile.
A questo punto della competizione troviamo la grande novità della scorsa edizione, con strade semi-asfaltate che potrebbero fare ulteriore selezione. Tre settori in 5 chilometri, con il primo che presenta anche una leggera pendenza ed è spesso sferzato dal vento nei suoi 2 chilometri di sviluppo. In totale, questi settori misurano 4 chilometri.
Al chilometro 211 e 216 ritroviamo il Baneberg e il Kemmelberg, questa volta affrontato dalla parte più impegnativa: solo 500 metri ma all’11% di pendenza media, con punte al 22%. Saranno gli ultimi due muri di giornata, l’ultima opportunità per fare la differenza. Fino al traguardo, poi, mancheranno 35 chilometri, che possono permettere tanto al gruppo di rientrare quanto ad eventuali fuggitivi di aumentare il vantaggio rispetto agli inseguitori, anche in base alle condizioni del vento. Una corsa storica e impegnativa, aperta a diverse soluzioni ma senza perdere il fascino originale.
Altimetria tratta da: La Flamme Rouge
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Valerio Origo