Ciclismo

Giro delle Fiandre 2018, il percorso: dove si potrebbe decidere la gara? I possibili scenari tattici

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Lo scorso anno il Giro delle Fiandre è stato caratterizzato da un’azione nata ad un centinaio di chilometri dall’arrivo, in una fase che da tanti era stata definita come interlocutoria. Il vecchio Kapelmuur, invece, ha spezzato il gruppo e permesso ad una ventina di attaccanti di avvantaggiarsi nel tentativo che poi ha portato alla lunga cavalcata solitaria di Philippe Gilbert, che ha conquistato la prima Ronde della carriera. Non a caso la seconda Classica Monumento della stagione viene considerata l’Università del ciclismo, data la sua caratteristica di potersi decidere in qualsiasi momento: le capacità di analizzare la corsa e leggere i momenti è fondamentale per primeggiare.

Nonostante questo, possiamo provare a capire quali possono essere i momenti chiavi della gara, soprattutto considerando il percorso e la disposizione dei muri e dei tratti in pavé nei 267 chilometri da Anversa a Oudenaarde. Partiamo proprio dal Muur, salita leggendaria della corsa. Nonostante sia lontana dal traguardo ha già dimostrato di poter essere decisiva, come fosse l’attore protagonista dello spettacolo. Strade strette, pavé e alte pendenze, che arrivano al termine della prima sequenza di muri. Farsi trovare nelle posizioni di rincalzo del gruppo potrebbe essere deleterio, dato che una caduta o una sbandata potrebbero costringere i corridori a mettere il piede a terra. Per evitare perdite di tempo (che sulle strade delle Fiandre possono significare anche game over) è necessario rimanere sempre davanti.

Dopo il Kapelmuur seguirà un tratto senza particolari asperità e la corsa dovrebbe tornare ad accendersi a 60 chilometri dall’arrivo. Da qui fino ai meno 30, di fatto, non ci sarà respiro, con il secondo passaggio sulla doppietta Oude Kwaremont-Paterberg di giornata, il Koppenberg e il Taaienberg in rapida successione. Quattro muri storici all’interno della corsa che danno la possibilità di provare ad anticipare l’ultimo passaggio sul Kwaremont e, successivamente, sul Paterberg, che ridurrebbero lo scontro ad un semplice confronto di forza e resistenza.

Oltre ai muri, però, spesso il Fiandre si decide in pianura, nei tratti più imprevedibili. Basta uno scatto nel momento giusto, quando gli altri si stanno guardando, per andarsene e involarsi verso il traguardo. La morfologia delle strade rende anche molto difficile l’inseguimento e per il gruppo è difficile organizzarsi alle spalle di eventuali attaccanti, specialmente se tra questi ci sono alcuni dei favoriti o degli outsider di giornata, quindi più forti dei potenziali gregari al loro inseguimento.

L’altimetria della corsa





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Foto: By Spotter2 (Own work) [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons

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