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Karate, Serie A 2018: Lorena Busà consolida una scintillante tradizione di famiglia, Silvia Semeraro si conferma ai vertici mondiali

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Una tradizione di famiglia, una bella storia che trae le sue origini ad Avola, un paesino in provincia di Siracusa, che oggi più che mai costituisce uno dei punti focali del karate in Italia. Lì è nato Luigi Busà, plurimedagliato azzurro e punto di riferimento della disciplina nel Bel Paese da oltre dieci anni. Lì risiede Lorena Busà, sorella di Luigi, che a Salisburgo ha fatto faville, salendo sul secondo gradino del podio nella categoria -55 kg e sfiorando una clamorosa vittoria al cospetto di atlete di grande caratura internazionale.

Mentre tutti si attendevano un altro exploit di Sara Cardin, uscita di scena al secondo turno per hantei dopo aver dominato in Premier League a Dubai, è arrivata invece una straordinaria affermazione della sorella d’arte, che potrebbe proiettare di colpo la Busà in una dimensione nuova, decisamente interessante anche per elevare il livello di competitività di una categoria finora monopolizzata in Italia proprio dalla Cardin. Particolarmente indicativo è il successo della Busà contro la brasiliana Valeria Kumizaki, quarta nel ranking mondiale, spazzata via nei sedicesimi con un netto 5-0 dall’azzurra, 169^ in classifica. In semifinale l’atleta italiana ha eliminato Amy Connell con un netto 5-2, arrendendosi soltanto in finale contro la croata Alesandra Hasani.

Ma a Salisburgo non è stata soltanto la Busà a portare in alto i colori italiani. Silvia Semeraro, infatti, si è distinta ancora una volta nella categoria -68 kg, ergendosi fino al secondo posto a causa della sconfitta in finale contro l’egiziana Feryal Abdelaziz, al termine di un torneo condotto con autorità da veterana. La Semeraro è ormai una certezza ad alti livelli e sta trovando anche una notevole continuità di risultati, caratteristica che la pone attualmente tra i big del movimento azzurro del karate.

Da registrare anche il terzo posto del team kata maschile con Manuel Pe, Gabriele Petroni e Franco Sacristani che hanno strappato un podio confortante, in attesa che le punte italiane della specialità piazzino un acuto. Il kata, in ogni caso, ha fornito indicazioni importanti anche nelle prove individuali: Gianluca Gallo ha concluso la sua prova ad un soffio dal podio, mentre Carola Casale e Terryana D’Onofrio sono approdate ai quarti di finale prima di cedere il passo.

Ottime anche le prestazioni di Greta Vitelli (+68 kg) e Angelo Crescenzo (-60 kg), entrambi fuori ai quarti di finale, mentre nei -61 kg Viola Lallo e Nicole Forcella hanno messo in mostra talento e grinta da vendere, al pari di Nicole Murabito, nona nei -50 kg. Da Salisburgo, dunque, l’Italia torna a casa con poche delusioni e tante note positive. Il movimento è vivo ed esprime talento e risorse nuove in tutte le categorie, mostrando una competitività decisamente elevata in vista dei prossimi importanti appuntamenti internazionali.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Facebook Silvia Semeraro

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