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Milano-Sanremo 2018: il borsino e lo stato di forma dei favoriti. Chi esce meglio da Tirreno-Adriatico e Parigi-Nizza?

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Tirreno-Adriatico e Parigi-Nizza, per il piazzamento nel calendario, spesso e volentieri rappresentano l’avvicinamento ideale alla Milano-Sanremo, prima Classica Monumento del calendario internazionale. Anche in questo 2018, diversi tra i pretendenti alla vittoria finale hanno rifinito la preparazione in queste due brevi ma impegnative corse a tappe: chi ne è uscito meglio?

Partendo dalla corsa nostrana, i primi due nomi che sovvengono sono quelli di Peter Sagan e Michal Kwiatkowski, rispettivamente secondo e primo lo scorso anno. Lo slovacco della Bora-Hansgrohe ha chiuso tre tappe al secondo posto, due dietro il tedesco Marcel Kittel (che però alla Classicissima non dovrebbe essere un fattore, anche considerando che è all’esordio) e ha palesato un buono spunto in volata oltre che la classica resistenza in salita. È il grande favorito della vigilia e la Tirreno ha confermato questa impressione. Fa paura, però, il polacco: partito da gregario all’interno del Team Sky (con il senno di poi più per Thomas che per Froome), ha conquistato la classifica generale. Sa come vincere le corse più importanti e non teme la distanza. In una corsa tirata, le sue doti di resistenza lo rendono molto pericoloso anche in caso di volata. Sa di avere una grande opportunità e potrebbe essere tra gli attaccanti designati per un allungo sul Poggio.

In Francia, invece, spicca il nome di Arnaud Démare, che ha conquistato l’edizione 2016. Vincitore di una tappa, viene da un periodo positivo, in cui ha sorpreso specialmente in salita, terreno su comunque si è sempre espresso molto meglio rispetto ad altri velocisti. Il transalpino è alla ricerca della consacrazione definitiva e già sabato potrebbe trovare un’ottima occasione da cogliere.

Sempre alla Corsa verso il Sole, impegnato anche l’azzurro Elia Viviani, che sarà la punta di diamante della QuickStep-Floors. Nella prima parte di stagione è andato forte e ha vinto tanto, anche nelle otto tappe in terra francese ha raccolto poco o niente. Difficile questo possa minare le sue ambizioni e le sue certezze, Il secondo posto dietro Groenewegen nella seconda tappa, in ogni caso, può dargli la consapevolezza di avere un ottimo spunto veloce: l’obiettivo, per lui, sarà quello di rimanere nascosto fino agli ultimi 200 metri per poi provare a sprigionare tutti i cavalli rimasti allo sprint. Prepara questo appuntamento da quando ha conquistato l’oro olimpico a Rio e, di solito, fallisce difficilmente.

Tutti gli altri, da Alexander Kristoff a Caleb Ewan (senza nemmeno citare l’infortunato Michael Matthews) non hanno dimostrato molto. Attenzione, però, perché la Sanremo è la corsa delle sorprese se ne esiste una.





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