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Milano-Sanremo 2018: Matteo Trentin, serve l’invenzione nel finale per giocarsi il successo

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Doveva essere la stagione della svolta, ma in questa prima parte è stata soltanto quella della sfortuna. Neanche il tempo di vestire la nuova maglia della Mitchelton-Scott e Matteo Trentin, in quel di gennaio, è caduto in allenamento riportando una frattura costale. Niente di grave, ma uno stop che lo ha costretto a star fermo per qualche settimana e a modificare il calendario di preparazione alla primavera.

Ora è arrivato il momento della prima vera prova stagionale: la prima Classica Monumento, la Milano-Sanremo che si disputerà sabato. Con la Classicissima il corridore di Borgo Valsugana non ha mai avuto un rapporto eccellente: in quattro partecipazioni è arrivata al massimo una top-10, due anni fa, nel 2016. Da sottolineare però che in maglia Quick-Step il trentino è stato costretto sempre a lavorare per i propri compagni di squadra.

Con il cambio di casacca arrivato in inverno anche i ruoli si sono invertiti: viste le performance mostrate soprattutto alla Vuelta 2017, Trentin si è meritato sicuramente un posto da capitano, magari da dividere con l’australiano Caleb Ewan. Difficile, con una condizione non al top (l’azzurro, visto alla Parigi-Nizza, sembra essere ancora al 70%), riuscire a primeggiare in una corsa così chiusa e di oltre 200 chilometri. Servirà una vera e propria impresa, visto che non ci si può permettere di attendere lo sprint: bisognerà scattare sul Poggio, magari seguendo i vari Sagan e Kwiatkowski, grandi favoriti per il successo. In una volata ristretta Trentin ha dimostrato di potersela giocare nel testa a testa anche con il campione del mondo (indimenticabile il successo di tappa al Tour de France per pochi millimetri). La speranza è quella di trovare la gamba giusta in questi giorni per tentare il tutto per tutto sabato.

 





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Foto: Marco Cometto

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