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Ciclismo

Milano-Sanremo 2018: Peter Sagan e una maledizione da rompere

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Prima o poi la vince

Quando si pensa a Peter Sagan e alla Milano-Sanremo il primo pensiero che viene in mente è questo. Il 2018 sarà l’anno buono? Complici anche diverse assenze tra gli avversari, Sagan potrebbe trovare un campo partenti meno agguerrito nei suoi confronti, con la possibilità di giocarsi le proprie carte senza correre contro tutti e senza la necessità di inventari numeri come quello che ha infiammato la corsa nella scorsa stagione.

Che Peter sia un corridore speciale era lampante fin da quando è passato tra i professionisti: al primo anno con l’allora Liquigas, nel 2010, si impose in due tappe alla Parigi-Nizza, due al Giro della California e una al Giro di Romandia appena ventenne. Nel 2011 ha dominato in lungo e in largo le corse cui ha preso parte, permettendosi di vincere anche tre tappe alla Vuelta a España, la classifica generale del Giro di Polonia e il GP Industria e Commercio di Prato, tra le altre cose. Da lì in avanti, un’escalation che l’ha portato a vincere tanto, tantissimo, fino ai tre Mondiali consecutivi degli ultimi anni. Eppure, alla voce Classiche Monumento risulta una sola vittoria, ottenuta al Giro delle Fiandre del 2016. Oltre quella, due secondi posti a Sanremo e un altro sempre al Fiandre, ma nel 2013. Sabato, Peto, potrebbe finalmente raggiungere la seconda vittoria tra le cinque corse di un giorno più importanti del panorama internazionale, escludendo il Mondiale.

Lo slovacco lo scorso anno è passato alla Bora-Hansgrohe e in vista di questa stagione ha rinforzato l’organico del suo gruppo di lavoro, uomini fidati che lo accompagneranno nella campagna delle Classiche. Dopo la beffa dello scorso anno e le defezioni delle ultime settimane, potrebbe attendere la volata, ma con il rischio di essere messo in mezzo dai tanti avversari che proveranno ad evitare questa eventualità. Un compito difficile, soprattutto quando sei il corridore talentuoso del nuovo millennio e ti ritrovi ad essere l’unico vero faro di una corsa per definizione incertissima. Per quanto visto nelle ultime settimane, Sagan ha una buona gamba, nonostante abbia iniziato a correre più tardi rispetto alle scorse stagioni, forse per provare ad essere più efficace in vista della Settimana Santa, comprendente Fiandre e Roubaix. Sarà sufficiente per esultare, finalmente, in via Roma?





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Foto: Valerio Origo