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MotoGP, GP Argentina 2018: Andrea Dovizioso e la prova del nove sul circuito di Termas de Rio Hondo

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Tornano ad accendersi le luci dei riflettori sul Mondiale 2018 di MotoGP. Dopo averlo fatto, nel vero senso della parola, in Qatar, il grande Circus delle due ruote si ritrova su uno dei tracciati più insidiosi in calendario ovvero il circuito di Termas de Rio Hondo (Argentina). Una pista particolare che richiede molto alle gomme. Non sarà una sorpresa, dunque, assistere ad una gara sulla falsariga di quella di Losail, dove si è giocato per 3/4 della stessa, Johann Zarco escluso, per poi iniziare a spingere davvero e fare la differenza.

Andrea Dovizioso arriva all’appuntamento da leader del campionato nella top classIl forlivese, sul gradino più alto del GP in notturna, regolando Marc Marquez (Honda) allo sprint in un arrivo al cardiopalma, è atteso alla prova del nove. Come sottolineato dallo stesso centauro italiano, il round sudamericano dirà se la GP18 è una moto completa oppure se, come il modello dell’anno passato, alcuni layout risultano indigesti.

Da quando si è tornati a correre in Argentina (2014), infatti, la Rossa non è mai salita sul gradino più alto del podio ed il miglior risultato è stato il secondo posto, proprio di Dovizioso, nel 2015. Un tabù da sfatare? Decisamente sì anche perché nelle ultime due stagioni, a Borgo Panigale, hanno raccolto le briciole o i cocci pensando alle cadute che hanno visto coinvolti i loro piloti, riferendoci all’incredibile incidente del 2016 tra Andrea Iannone ed il “Dovi”.

I 4.8 km, dunque, sono pronti per essere affrontati dalla Desmosedici e dal suo condottiero. Bisognerà guardare con attenzione al solito Marquez che, dopo il secondo posto all’esordio, vorrà “restituire il favore”. E poi la Yamaha: Valentino Rossi gradisce la nuova M1, come il terzo posto della prima corsa dell’annata dimostra. L’incognita semmai riguarda lo sfruttamento degli pneumatici della creatura del Sol Levante, vero enigma per i tecnici nipponici. Parlando del team di Iwata, non ci si può dimenticare di Maverick Vinales e Johann Zarco. Lo spagnolo, trionfante l’anno scorso e reduce un inizio di Mondiale negativo, vorrà riscattarsi mentre il francese, dopo aver tirato in gruppo per buona parte del GP in Qatar e aver siglato una pole fantasmagorica, è intenzionato a confermarsi.

Non mancano, dunque, gli avversari ed Andrea è il primo a saperlo. Alla lista potrebbe aggiungersi  il teammate Jorge Lorenzo anche se in Argentina il maiorchino non ha mai particolarmente brillato, avendo ottenuto un solo podio nel 2014 (3° posto) e ritiratosi anzitempo nelle ultime due edizioni.

Ne vedremo delle belle dunque sull’asfalto sudamericano, incuriositi dalle risposte che la Ducati ed il capofila sapranno dare.

 





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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

 

 

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