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MotoGP, Mondiale 2018: la stagione del riscatto per Andrea Iannone con la Suzuki

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Ci sono occasioni nelle quali, letteralmente, non vedi l’ora di rimetterti in moto. Quei momenti nei quali vuoi salire sul tuo mezzo per metterti alle spalle la stagione più brutta della tua carriera, per dimostrare in primo luogo a te stesso, che tutto quello che hanno detto di te, tutte le critiche, tutte le illazioni, erano solamente tali. Vuoi dimostrare che sai ancora guidare, e bene, e che con una moto nuovamente competitiva potrai toglierti ben altre soddisfazioni rispetto ad un 2017 nel quale hai toccato il fondo. Questa è la situazione di Andrea Iannone. Al suo secondo anno in Suzuki. Pronto a rimettersi in gioco dopo mesi davvero complicati, nei quali ha rincorso una moto che non aveva la minima intenzione di farsi capire dal suo nuovo proprietario.

Per il pilota nato a Vasto, dunque, sta per incominciare una stagione forse decisiva per il prosieguo della sua carriera. Dodici mesi fa, dopo essere stato appiedato dalla Ducati (che aveva riportato al successo dopo diversi anni nel Gran Premio di Austria) iniziava la sua avventura in Suzuki. Ma, come si era capito sin dai test pre-stagionali, il matrimonio non sarebbe stato tutto rose e fiori. Il campionato, se possibile, ha addirittura acuito la situazione. 70 punti totali in 18 gare, nessun podio, un quarto posto a Motegi come migliore risultato, cinque ritiri e ben otto piazzamenti oltre il decimo posto. Un tredicesimo posto finale in classifica generale che, per usare un pallido eufemismo, deve essere sembrato come sale su una ferita per Iannone.

Guardando il bicchiere mezzo pieno, si potrebbe dire che fare peggio di così sarebbe impossibile, ma in MotoGP questi scongiuri contano davvero poco. Le uniche cose fondamentali sono moto e pilota. Sul primo fronte, per incominciare, si può dire che la situazione sia in fase di miglioramento. Le tre sessioni di test invernali, tra Sepang, Buriram e Losail, hanno messo in mostra una Suzuki GSX-RR decisamente più in palla rispetto alla scorsa annata e, infatti, Iannone ed il suo compagno spagnolo Alex Rins, hanno albergato spesso nelle prime posizioni.

Un passo in avanti notevole che può fare ben sperare uno Iannone che ha sicuramente bisogno di conferme e certezze. L’abruzzese sa che questo 2018 sarà un anno di capitale importanza, nel quale non potrà nuovamente fallire. Il nostro portacolori si aspetta ben altro andamento, rispetto ad un anno fa. Se, dunque, il team giapponese sarà in grado di mettergli in mano un mezzo valido, potrà esprimere il suo talento. Dal suo punto di vista, poi, dovrà mettere in scena un deciso miglioramento. Più continuità e meno errori. Due imperativi che dovrà tenere ben presenti. Il tallone d’Achille di Iannone, infatti, è che troppo spesso commette errori banali, specie quando è impegnato in un corpo a corpo. Se sarà in grado di limare questo difetto potrà vivere una stagione di ben altra fattura. L’augurio è assolutamente condivisibile, per l’Italia non vuole certo perdere per strada un pilota simile. Un 2018 da “All in” per “The Maniac”. Sarà in grado di portarsi a casa la posta in palio?

 

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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