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MotoGP, Mondiale 2018: Maverick Vinales al bivio. Talento e velocità indiscutibili, ora la costanza per l’iride

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Alla vigilia del Motomondiale 2018 uno dei piloti maggiormente sotto la lente di ingrandimento è senza dubbio Maverick Viñales. I motivi sono diversi: guida una Yamaha ufficiale, il che lo rende un naturale pretendente al titolo; ha 23 anni ed è già uno dei top rider del circuito; infine, è chiamato a dare risposte importanti. Troppe volte, infatti, la scorsa stagione si è visto il broncio sostituire il sorriso di chi aveva cominciato l’anno come il nuovo fenomeno della MotoGP.

TALENTO PRECOCE – Sarà la quarta stagione dello spagnolo nella classe regina, la seconda con la casa dei tre diapason. Quella della maturazione definitiva. È questo, infatti, all’alba del Mondiale, che ci si aspetta da un pilota da sempre abituato a bruciare le tappe. A soli 16 anni, gli sono bastati 3 GP per trovare la prima vittoria in 125, lottando da subito per quel titolo arrivato poi due anni dopo, nella nuova Moto3. In Moto2, poi, è bastata la seconda gara per portarsi già davanti a tutti, mostrando talento e velocità indiscutibili, che gli sono valsi ad appena 20 anni la promozione nella classe regina.

IN MOTOGP – Anche tra i grandi Maverick non ha certo aspettato per farsi notare, con la Suzuki, fino al salto definitivo tra i top rider, in sella alla M1, quando si è finalmente capito che il soprannome “Top Gun” non era solo dovuto all’omonimia con il personaggio interpretato da Tom Cruise nel famoso film. Viñales ha letteralmente dominato i test pre-stagionali lo scorso anno, iniziando il Mondiale con tre vittorie e quattro podi nei primi sei GP. Prima che, sul più bello, quando tutti pensavano potesse essere arrivato un nuovo dominatore in MotoGP, si spegnesse la luce. A dire il vero è stata la sua Yamaha a tradirlo, diventando d’un tratto poco competitiva. Da pilota freddo e determinato, lo spagnolo ha mostrato, forse per la prima volta in carriera, la sua giovane età, entrando in un vortice dal quale ha faticato ad uscire. Già, perché mentre il suo compagno di box è riuscito a mantenere il timone della situazione anche in tempesta, Viñales si è lasciato trasportare dalle onde. Un naufragar tutt’altro che dolce che ci ha lasciato una versione di Maverick “lamentoso” e arrendevole.

LA STAGIONE DEL RISCATTO – La Yamaha, però, crede in lui, al punto da avergli prolungato il contratto già alla vigilia di questa stagione, dandogli quella spinta in più in termini di responsabilità di cui probabilmente aveva bisogno. I test pre-stagionali non sono certo andati come nel 2017 ma qualche risposta l’hanno data. E soprattutto lasciato intendere che questa dovrà e potrà essere la stagione del riscatto. Ora toccherà a Viñales riportare la M1 davanti a tutte e dimostrare definitivamente di essere un top rider: sul talento poco da discutere, ma servirà concentrazione, umiltà nei momenti difficili e soprattutto costanza.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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