MotoGP
MotoGP, Mondiale 2018: Re Marc Marquez ancora l’uomo da battere. Difficile interrompere l’egemonia dello spagnolo, ogni anno più completo
Marc Marquez è prontissimo, ed agguerrito, per la sua sesta stagione in MotoGP. Il venticinquenne nato a Cervera sta per dare il via ad un nuovo campionato nel quale, senza alcuna ombra di dubbio, partirà con i favori del pronostico. Non solo perché è il campione in carica, e nemmeno perché ha vinto quattro dei cinque Mondiali che ha corso. Semplicemente perché è un pilota formidabile ed è coadiuvato da una moto che lo sta davvero assecondando in tutto e per tutto. Lo spagnolo è uno di quei fuoriclasse che sembrano non avere difetti. Dopotutto, come si può definire diversamente un pilota che sbarca in MotoGP (nel 2013) a venti anni (sì, appena venti) e immediatamente vince il titolo con sei vittorie e la bellezza di 16 podi totali in 18 gare. Numeri e cifre che spiegano, almeno in parte, la capacità di Marquez di trovare sempre il massimo da sé e dalla sua moto, in ogni occasione e condizione, anche quando sei un rookie nella classe regina. Come spesso si dice, quando un campione inizia a vincere, poi, non si ferma più.
E, effettivamente, così è stato. Nel 2014 (con 10 successi consecutivi iniziali e 13 totali), nel 2016 (con 5 vittorie e 12 podi) e nella passata stagione (con 6 successi e 13 podi) Marc Marquez ha impreziosito la sua bacheca con altri tre titoli iridati. In poche parole, ed è triste dirlo per i rivali, da quando lo spagnolo è sbarcato In MotoGP, il Mondiale lo ha deciso lui, nel bene e nel male. Il suo terzo posto nel 2015, infatti, è stato più per demerito suo (ben sei ritiri), che per merito di una ottima Yamaha. Questo spiega ulteriormente perché siamo nella “Era Marquez”, con 35 vittorie nella classe regina in cinque anni, cifre davvero impressionanti.
Come se non bastasse, il catalano non è certo uno che si accontenta. Anzi, gara dopo gara, anno dopo anno, sta continuando ad elevare il suo livello ed il suo stile di guida. Il portacolori della Honda, infatti, sta affinando un modo di guidare più unico che raro, con pieghe quasi impossibili per tutti gli altri, nelle quali il suo uso del gomito risulta fondamentale. Uno stile che allena e testa ad ogni turno di prove libere, commettendo anche molti errori con conseguenti cadute (oltre 20 nel solo 2017). Tutto ciò, tuttavia, non scompone Marquez che riesce a trovare il limite assoluto e attaccare le curve in una maniera che gli permette di rialzare la sua moto prima degli altri.
Sommando tutti questi aspetti, dunque, si può già dire che anche in questo 2018 non ci saranno chance di gloria per gli avversari? Siamo solamente a marzo, e quindi ogni previsione a lungo termine è assolutamente prematura. Tuttavia, come detto, non si può non mettere il numero 93 come grande favorito di questo campionato che scatterà con il Gran Premio del Qatar. Se la moto, come pare, asseconderà Marquez, allora per Andrea Dovizioso, Valentino Rossi, e tutti gli altri, non sarà facile detronizzare il quattro volte campione del mondo. Il Mondiale MotoGP 2018 saprà sorprenderci? Come spesso capita sarà Marquez a deciderlo.
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alessandro.passanti@oasport.it
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