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MotoGP, Mondiale 2018: Valentino Rossi, la leggenda senza fine che sfida il tempo. Fenomeno di 39 anni, ma la Yamaha…

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“Fai del tuo lavoro, la tua passione!”Spesso questa frase c’è stata proposta in momenti di difficoltà dal punto di vista lavorativo o poco prima di prendere una decisione. Tanti i bivi disseminati lungo il percorso e nessuna indicazione chiara su quale sarebbe stato il percorso più agevole, anche perché dipende dai punti di vista. Ebbene, nel Mondiale di MotoGP, un signore di 39 anni sembra proprio aver fatto la sua scelta. Parliamo, ovviamente, di Valentino Rossi che all’alba delle 40 primavere si appresta a vivere la sua 23esima stagione nel Circus, la 17esima nella classe regina, puntando al massimo possibile: vincere.

Il sogno del 10° titolo iridato non è certo un’ossessione per Valentino quanto una motivazione a continuare. Nonostante il tempo passi, lui è sempre lì con l’entusiasmo di un ragazzino che ancora si diverte ad andare oltre i 300 km/h su una moto, volendo dimostrare a se stesso di essere competitivo. La lotta contro i centauri più giovani è tutt’altro che facile. Marc Marquez, il leader del momento, è quello che più di altri sembra avere le carte in regola per scrivere pagine di storia importanti nel mondo delle due ruote e raccogliere l’eredità del 46.

Tuttavia, il campione di Tavullia non ci sta ad abdicare e se, come pare, la sua corsa in sella alla Yamaha continuerà non lo sarà certo per puro diletto ma per ambizione e determinazione. I propositi di Rossi, però, dovranno essere sostenuti dalle qualità prestazionali della M1.

La moto nipponica, nelle ultime due stagioni, sembra essersi trasformata in una specie di enigma per i piloti. I riscontri altalenanti sono diventati un marchio di fabbrica e, in un confronto così serrato, ciò rappresenta un handicap non da poco. Ne sono consapevoli i tecnici nipponici che su questo nuovo modello hanno cercato di mettere sul piatto tutta la loro esperienza e creatività. Al momento, però, i risultati dei test non hanno dato le risposte attese e la creatura di Iwata si è mostrata decisamente “capricciosa”.

Spetterà alla Casa dei tre diapason trovare al più presto delle soluzioni per non far pentire Valentino e consentirgli di fare ciò che ama di più: salire sul gradino più alto del podio e dare spettacolo in pista.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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