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NBA 2018: Durant stordisce gli Spurs, ma i Warriors sono in ansia per Curry. Irving trascina i Celtics, vincono Heat e Thunder

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Vittoria agrodolce per i Golden State Warriors in una notte NBA dalle mille sfaccettature. I detentori del titolo, infatti, superano 110-107 in rimonta i San Antonio Spurs al termine di un match vibrante, ma perdono Steph Curry, uscito dal campo a causa di un infortunio alla caviglia dopo 2’24” nella disperazione della Oracle Arena, ammutolita nel vedere il proprio beniamino piegarsi dal dolore in seguito ad un tentativo di azione personale concluso zoppicando mestamente verso il corridoio che conduce agli spogliatoi. Senza il proprio faro, i Warriors fanno fatica a mettersi in moto nella seconda parte del match e si ritrovano sotto 78-87 all’ultimo intervallo, sommersi dalle giocate di LaMarcus Aldridge, dominante con 30 punti e 17 rimbalzi, ma nei 5 minuti conclusivi decide di scatenarsi Kevin Durant, che realizza 13 dei suoi 37 punti e prende per mano i Warriors, sotto 93-101 a 4’24” dalla sirena. Il parziale di 17-6 con cui i ragazzi guidati da Steve Kerr ribaltano la partita reca soprattutto il marchio di Durant, autore anche di 11 rimbalzi, ma fondamentale è anche il contributo di Draymond Green, che piazza il canestro del sorpasso a 1’33” dalla fine del match e realizza una splendida tripla doppia con 11 punti, 12 rimbalzi e 10 assist. I Warriors, in tal modo, mettono pressione ai Rockets, primi ad Ovest, anche se occorre comprendere quanto a lungo Curry dovrà restare fuori.

I Boston Celtics, intanto, inseguono il primato nella Eastern Conference, ma il loro compito alla Target Center si rivela decisamente più agevole del previsto. Kyrie Irving e compagni spazzano via i Minnesota Timberwolves al termine di un match condotto in maniera autorevole sin dalle prime battute e concluso 109-117 con 23 punti dello stesso Irving e 20 di Al Horford. I Wolves, dal canto loro, pagano a caro prezzo la coperta corta in panchina e non bastano 30 punti e 12 rimbalzi di uno straordinario Nemanja Bjelica a cambiare l’inerzia di una partita che coincide con la terza sconfitta consecutiva per la squadra allenata da Tom Thibodeau.

Volano anche gli Oklahoma City Thunder, che dominano con un perentorio 115-87 contro i Phoenix Suns e compiono un passo decisivo in chiave playoff. Il mattatore della serata è il solito Russell Westbrook, autore di 27 punti, 8 rimbalzi e 9 assist, ma anche i 21 punti di Paul George e la doppia doppia di Steven Adams (16 punti e 12 rimbalzi) contribuiscono alla causa dei Thunder, mentre tra le fila dei Suns si salva solo Devin Booker con i suoi 30 punti.

Un superbo Hassan Whiteside, invece, prende per mano i Miami Heat conducendoli alla vittoria 108-99 contro i Philadelphia 76ers. Il pivot degli Heat mette a referto 26 punti e 8 rimbalzi, vanificando la doppia doppia di Dario Saric (20 punti e 10 rimbalzi) e i 14 punti messi a referto in 29 minuti da Marco Belinelli, che tira con 5/11 dal campo e 3/7 dall’arco dei 3 punti. Gli Heat trovano un contributo fondamentale anche dalla panchina con Wayne Ellington (9 punti) e Kelly Olynyk (10 punti) che concludono con un plus/minus rispettivamente di +16 e +15, rivelandosi decisivi negli spezzoni di gara in cui vengono coinvolti da coach Erik Spoelstra.

I Brooklyn Nets, infine, espugnano il campo degli Charlotte Hornets con un netto 111-125, sfruttando la serata magica di Allen Crabbe, autore di 29 punti e 8 rimbalzi, e i 22 punti di Carin LeVert, a cui si aggiunge la doppia doppia (18 punti e 12 rimbalzi) di Rondae Hollis-Jefferson. Tra le file dei padroni di casa si salvano Kemba Walker (21 punti) e Dwight Howard (19 punti), ma la sconfitta potrebbe aver compromesso definitvamente le speranze playoff degli Hornets.

Ecco il riepilogo dei risultati della notte NBA:

Charlotte Hornets-Brooklyn Nets 111-125
Miami Heat-Philadelphia 76ers 108-99
Minnesota Timberwolves-Boston Celtics 109-117
Oklahoma City Thunder-Phoenix Suns 115-87
Golden State Warriors-San Antonio Spurs 110-107





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Facebook Steph Curry

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