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Editoriali
Nibali, Goggia, Moioli, Dovizioso: i quattro diamanti di un’Italia vincente
L’Italia ha vinto in lungo e in largo nel memorabile fine settimana appena concluso. Sofia Goggia, Michela Moioli, Vincenzo Nibali e Andrea Dovizioso: campioni veri che illuminano il presente e assicurano nuove gioie per i mesi a venire.
Partiamo dalle bergamasche d’oro Goggia e Moioli. Due amiche vere, accomunate da un piacevole parallelismo nei risultati stagionali: entrambe, dopo essersi coronate d’alloro alle Olimpiadi di PyeongChang 2018, hanno completato l’anno aggiudicandosi la Coppa del Mondo, rispettivamente di discesa libera e snowboardcross. Da molto tempo non potevamo beneficiare di due fuoriclasse di questo calibro negli sport invernali. Il loro segreto? La fame di vittoria che si rinnova dopo ogni successo, il fissare obiettivi sempre più alti. Goggia mira a quella Coppa del Mondo generale che, se vinta, la proietterebbe addirittura davanti a Deborah Compagnoni nelle gerarchie italiane di ogni epoca; Moioli andrà a caccia dell’oro iridato, l’unico mancante in una bacheca impressionante per una ragazza di 22 anni.
Vincenzo Nibali ha compiuto una delle imprese più belle della carriera, staccando tutti sul Poggio ed arrivando in solitaria in via Roma. Il siciliano è diventato il terzo corridore della storia, dopo Felice Gimondi ed Eddy Merckx, a vincere tutti i Grandi Giri (Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta) e la Milano-Sanremo. Un dato che la dice lunga su quanto lo Squalo dello Stretto sia ormai legittimamente un mito delle due ruote. Come nel caso di Goggia e Moioli, anche il siciliano pone l’asticella sempre più alto. Parteciperà per la prima volta al Giro delle Fiandre, per provare magari a vincerlo nei prossimi anni, prima di affrontare Liegi-Bastogne-Liegi, Tour de France e, soprattutto, il Mondiale di Innsbruck per scalatori. A 33 anni Nibali possiede l’entusiasmo di un ragazzino: passione ed amore per il ciclismo rappresentano l’elisir di eterna giovinezza. Il Nibali ammirato nell’ultimo biennio ha raggiunto veramente l’apice della carriera e potrà guardare con fondate ambizioni anche alle Olimpiadi di Tokyo 2020, dove proverà a cancellare la delusione di Rio 2016, quando cadde in discesa proprio mentre era avviato verso l’oro.
Per Andrea Dovizioso va fatto un discorso diverso rispetto a Goggia, Moioli e Nibali. Un centauro che ha vinto “solo” un Mondiale in 125 nell’ormai lontano 2004. Tuttavia dallo scorso anno il forlivese è entrato realmente in una nuova dimensione. Ha conteso fino all’ultima gara il titolo al fenomeno Marc Marquez, indiziato numero uno per superare i record di Valentino Rossi, ed ha cominciato il Campionato 2018 con un duello vinto proprio con il giovane talento catalano. Dotato da sempre di sostanza e velocità, Dovizioso ha cambiato marcia nel momento in cui ha iniziato a credere veramente in se stesso. Ha raggiunto la piena consapevolezza ed una maturità completa a trent’anni. Ora sa di non avere nulla da invidiare da nessuno. Il 2017 non è stato affatto un caso e quest’anno, supportato da una Ducati sempre più competitiva, il romagnolo può davvero coltivare il grande sogno.
Goggia, Moioli, Nibali, Dovizioso, ma non solo…L’Italia ha celebrato anche i tanti trionfi negli sport invernali, su tutti quelli di Roland Fischnaller e Francesca Lollobrigida, una brillante Paralimpiade Invernale che ha riscattato lo ‘zero’ di Sochi 2014, la doppietta in Moto2 con Francesco Bagnaia e Lorenzo Baldassarri, i consueti trionfi nella scherma ed i promettenti podi nel nuoto di fondo, nel karate e nel taekwondo. La solita, grande Italia vincente.
federico.militello@oasport.it
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