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Pattinaggio artistico, Matteo Rizzo suona la carica per i Mondiali Junior: “Voglio rimanere tra le prime cinque posizioni”

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Matteo Rizzo, dicianovenne romano stanziato all’Icelab di Bergamo, è stato senza dubbio la rivelazione di questa stagione: dopo essersi laureato Campione Nazionale, l’atleta azzurro ha fatto il suo esordio Olimpico a PyeongChang 2018 pattinando tra Team Event e gara di specialità quattro programmi di altissimo livello. Le ottime prestazioni Olimpiche sono arrivate a seguito di una prima parte di stagione a dir poco eccezionale, iniziata con la vittoria alla tappa del circuito Grand Prix Junior di Egna (Bolzano) e proseguita con la conquista del pass olimpico staccato grazie al quarto posto ottenuto in occasione del Nebelhorn Trophy, senza dimenticare la nona posizione degli ultimi Campionati Europei di Mosca, chiusi con 219.43 punti e con il nuovo primato personale nello short program di 78.26. Il pattinatore allenato da Franca Bianconi adesso è pronto a scendere sul ghiaccio dell’Arena Armeec di Sofia per disputare il suo quinto Campionato del Mondo Junior, probilmente l’ultimo in ambito giovanile. Abbiamo contattato Matteo prima della sua gara, cercando di intercettare le sue emozioni Olimpiche e i suoi obiettivi in vista della rassegna intercontinentale.

Matteo, sei reduce da una meravigliosa esperienza Olimpica, in cui hai pattinato tra Team Event e gara di specialità quattro ottimi programmi. Che cosa ti ha lasciato l’esperienza di PyeongChang?

Sicuramente l’Olimpiade mi ha aiutato a crescere come atleta e come persona. L’emozione era tanta e sono davvero felice di come sia andata“.

Che emozioni si provano a gareggiare in squadra? Il tuo contributo nel Team Event è stato fondamentale per la qualificazione…

Era la prima volta che gareggiavo per la squadra, è stato davvero particolare, credo sia davvero bello aver contribuito al 4° posto per l’italia nella gara a squadre“.

Qual è il ricordo più bello di queste Olimpiadi?

Sicuramente il ricordo piu bello riguarda appunto il team event. Siamo arrivati quarti dando preoccupazione agli americani, terzi classsificati“.

Nei tuoi bellissimi programmi presentati a PyeongChang hai deciso di non inserire il quadruplo toeloop dimostrando di essere molto competitivo anche solo con i salti tripli. Potrebbe esserci tuttavia la possibilità di provarlo nelle prossime competizioni?

“Il salto quadruplo è un elemento che alleno molto in allenamento ma ad ora non vedo necessità di inserirlo nei miei programmi di gara. Sicuramente sarà presente in un futuro prossimo”.

Dopo PyeongChang ti aspettano due Campionati del Mondo, il primo sarà a Sofia tra pochi giorni. Qual è il tuo obiettivo per il Campionato Mondiale giovanile?

L’obiettivo per il Campionato del Mondo junior è sicuramente quelle di rimanere nelle prime 5 posizioni. Cercherò come ogni gara di fare del mio meglio“.

Dopo tante gare in Senior, torni nuovamente in Junior prima dei Mondiali a Milano. Quali sono, se ci sono, le differenze tra le due categorie, tolta ovviamente la differenza di tasso tecnico?

“La differenza principale tra una categoria e l’altra è l’esperienza dei pattinatori. In Senior ad esempio si fa pesare molto la presenza di campioni del mondo“.





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Foto: Valerio Origo

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