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Pattinaggio artistico, Mondiali Milano 2018: gli azzurri ai raggi X. Carolina Kostner la stella

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L’anno in corso è stato naturalmente caratterizzato dai Giochi Olimpici di Pyeongchang 2018, ma per gli appassionati di pattinaggio di figura sarà anche quello dei Campionati Mondiali di Milano, in programma nel capoluogo lombardo dal 19 al 25 marzo. La rassegna iridata tornerà dunque a Milano per la seconda volta dopo l’edizione del 1951, mentre l’Italia ha organizzato la prova anche nel 1963 a Cortina d’Ampezzo e, più di recente, nel 2010 a Torino.

Andiamo di seguito ad analizzare tutti gli azzurri che vedremo in gara nella competizione iridata.

CAROLINA KOSTNER – La regina del pattinaggio azzurro potrebbe essere alla sua ultima recita: la trentunenne bolzanina ha già conquistato sei medaglie mondiali in carriera, compreso l’oro nel 2012, ma un podio di fronte al pubblico di casa rappresenterebbe il modo migliore per salutare la competizione. Per i pochi che non lo sapessero, ricordiamo anche il resto del palmarès di questa grande campionessa: un bronzo olimpico a Sochi 2014, undici medaglie europee, di cui cinque d’oro, nove titoli di campionessa italiana e numerosi podi nel Grand Prix, compresa la finale vinta nella stagione 2011/2012.

ELISABETTA LECCARDI – La sedicenne lombarda sarà alla sua prima esperienza in una grande rassegna internazionale senior, dopo aver vinto il titolo nazionale junior lo scorso anno ed essersi classificata terza nella rassegna assoluta in questa stagione. Una giovane atleta sulla quale puntare sicuramente in ottica futura, che potrà rompere il ghiaccio proprio di fronte al pubblico di casa.

MATTEO RIZZO – Il diciannovenne è reduce da una stagione eccezionale: campione italiano per la prima volta, Rizzo ha inanellato prestazioni di alto livello tra Europei, Olimpiadi e Mondiali junior, dove ha conquistato una medaglia di bronzo inedita per i colori italiani. Non gli resta dunque che completare il tutto in bellezza con i Mondiali casalinghi, prima di un meritato riposo, visto che tra gli azzurri di punta è stato quello che ha disputato più gare di alto livello (praticamente tutte, considerando che ha preso parte anche al Grand Prix junior ed al Nebelhorn Trophy per la qualificazione olimpica).

NICOLE DELLA MONICA / MATTEO GUARISE – La bergamasca ed il romagnolo prenderanno parte alla loro settima rassegna iridata consecutiva, questa volta con concrete possibilità di centrare la top ten, dopo la decima posizione olimpica, fatto mai avvenuto in sede iridata. I tre volte campioni italiani hanno migliorato tutti i propri primati a PyeongChang, ma dovranno effettuare un altro salto di qualità per cercare di avvicinare le posizioni di vertice.

VALENTINA MARCHEI / ONDŘEJ HOTÁREK – Il recente sesto posto olimpico, corredato da prestazioni eccezionali e primati personali a raffica, ha definitivamente consacrato questa coppia. A Milano, i due avranno l’occasione della vita per centrare un podio clamoroso nell’unica disciplina che non ha mai visto l’Italia salire sul podio mondiale. Lo scorso anno furono noni in questa competizione, ma da allora molte cose sono cambiate, e la coppia Marchei / Hotárek è entrata in un’altra dimensione.

ANNA CAPPELLINI / LUCA LANOTTE – Già campioni mondiali nel 2014, i danzatori lombardi sperano di eguagliare le due medaglie iridate di Barbara Fusar-Poli e Maurizio Margaglio in questa disciplina. Nel loro palmarès figurano anche cinque medaglie europee, compreso il titolo continentale ottenuto sempre nel 2014, oltre a sette titoli nazionali consecutivi e ad una medaglia di bronzo alle Finali del Grand Prix. Come per Kostner, anche per gli esperti danzatori potrebbe trattarsi dell’ultima competizione: la medaglia sarebbe la ciliegina sulla torta di una straordinaria carriera.

CHARLÈNE GUIGNARD / MARCO FABBRI – Quinta in sede europea e decima alle Olimpiadi, la seconda coppia della danza azzurra ha dimostrato di essere decisamente solida. L’obiettivo sarà quello di tornare ad integrare la top ten mondiale come nel 2016, dopo aver terminato all’undicesimo posto lo scorso anno. Alla luce del piazzamento olimpico, si tratta di un risultato decisamente fattibile.

 

giulio.chinappi@oasport.it





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Foto: Valerio Origo

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