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Rugby, Sei Nazioni 2018: Galles-Italia, obiettivo disputare una gran partita per gli azzurri

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“Giocare qui è sempre speciale, e farlo con il tetto chiuso aggiunge sempre ulteriore emozione a un contesto unico, il migliore per me nel rugby internazionale. Da nessun’altra parte come qui si sente il pubblico, specialmente con lo stadio coperto: per me potrebbe essere l’ultima partita al Principality Stadium, è sempre una sfida unica” non è un semplice esordiente a parlare alla vigilia, è il capitano azzurro Sergio Parisse, pronto alla sua 133ma presenza con la nazionale italiana. Alle 16 gli azzurri guidati da Conor O’Shea sfidano in uno dei templi del rugby il Galles, nel match valido per la quarta giornata del Sei Nazioni.

La compagine del Bel Paese è ancora ferma a zero punti in classifica, con una vittoria che manca addirittura dal 2015. Serve una svegliata, una svolta, per riuscire a cancellare le tante critiche arrivate. Il lavoro fatto negli ultimi mesi, soprattutto in chiave franchigie nel Pro 14, sembra essere quello giusto, ma devono iniziare ad arrivare i risultati anche a breve termine. Il successo, ora come ora, in una sfida simile, appare tutt’altro che probabile: un’impresa simile darebbe però un’iniezione di fiducia clamorosa alla banda tricolore. 

Una vera e propria rivoluzione nel XV dei Dragoni, con i padroni di casa che hanno cambiato addirittura dieci giocatori rispetto all’ultima trasferta in Inghilterra e possono permettersi di lasciare in panchina atleti del calibro di Leigh Halfpenny. “Dei tanti cambi del Galles non ci interessa molto, troveremo quindici avversari in maglia rossa domani sul campo e chi sarà di fronte a noi avrà meritato quel posto.  Non siamo qui a giudicare le scelte di Gatland, non ci riguarda e sicuramente non cambia il nostro approccio: siamo qui per sfidare il Galles senza timore, con massima fiducia nei nostri mezzi e nel nostro gioco” ha commentato Parisse.

La formazione azzurra resta praticamente quella vista e rivista in questo torneo, con i punti di forza nei giocatori più in forma come Matteo Minozzi e Sebastian Negri, apparsi ad un livello eccezionale, capaci di giocarsela alla pari con tutti i top players mondiali. Un solo cambio nel XV di O’Shea: Giulio Bisegni al centro al posto del compagno di squadra nelle Zebre Tommaso Boni.

 





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Foto: Lorenzo Di Cola

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