Sci Alpino
Sci Alpino, Federica Brignone: “Potevo vincere il gigante olimpico, ma anche perdere tutto. La Coppa di superG è alla mia portata”
MILANO – A margine dell’evento organizzato dalla FISI per omaggiare gli atleti che hanno vinto medaglie alle Olimpiadi e conquistato Coppe del Mondo in questa stagione, abbiamo intervistato Federica Brignone.
Un inizio difficile per la gigantista azzurra, a causa di un problema fisico, mai del tutto risolto e che si è portata dietro per tutto l’anno: “Il mio problema è classificato come pubalgia. Non si conoscevano i tempi di recupero precisi e mi avevano detto tra i tre e sei mesi e la mia stagione era veramente a rischio. Io non mi sono fermata subitissimo, ma comunque in tempo. Ho fatto degli ottimi recuperi e abbiamo fatto davvero il possibile grazie anche all’aiuto del mio fisioterapista e della mia squadra. A Milano ho fatto qualsiasi cosa, davvero di tutto nei due mesi per recuperare. Mi sono fatta un mazzo incredibile e chi era dietro lo sa. Ho curato tutti gli aspetti per rimettermi in pista il prima possibile“.
Nonostante tutte queste difficoltà alla fine, però, è arrivata comunque una medaglia di bronzo in gigante alle Olimpiadi: “Una medaglia che vale tantissimo. In gigante è stato veramente difficile, perchè il livello è altissimo. E’ la gara al femminile dove c’è più concorrenza e ci sono atlete come Rebensburg e Worley che sono tornate a casa senza medaglia. Io comunque arrivavo lì da mezza favorita o tra le favorite e dunque ottenere un risultato alle Olimpiadi partendo da questa base è un bel riscontro“.
Gestire la pressione dell’essere favorita non è stato semplice: “Di testa è stato veramente difficile gestirlo. Io nei giorni prima delle Olimpiadi sciavo davvero benissimo, nei test preolimpici ero davvero in forma. Io di solito ero abituata a fare molti giri, molte prove, ma quest’anno non mi è stato possibile e quindi ogni volta ero costretta a dare il massimo e per me è stata una grande sfida, andando ogni volta alla ricerca di ogni dettaglio massimo“.
Si ritorna sulla gara di PyeongChang, dove probabilmente la gigantista azzurra poteva conquistare anche una medaglia di un metallo più prezioso: “Quel gigante si poteva vincere. Per come stavo sciando nei giorni prima potevo davvero vincere l’oro. Stavo sciando meglio di come ho fatto e non ho visto nessuno negli allenamenti, neppure Rebensburg, Worley o Shiffrin, come sciavo io. Si poteva vincere come anche toppare tutto e tornare a casa con un calcio nel c…“.
Il futuro e la voglia di competere per vincere una Coppa: “La coppa di specialità in gigante è fattibile, ma è difficile. In gigante nella mia miglior stagione, quando ho fatto cinque podi e peggior risultato un sesto posto, sono arrivata quarta. Devo essere molto più regolare, perchè l’errore è solo colpa mia. Posso anche vincere la coppa di superG che secondo me è quella di più alla mia portata“.
E la generale?: “Per la generale serve una stagione perfetta, non bisogna avere un problema fisico, un cedimento, non bisogna ammalarsi ed essere vincenti almeno in tre discipline. Io penso che se scoppia la bomba ed inizio la stagione alla grande potrebbe anche succedere. Programmare di vincere la Coppa del Mondo generale è difficile“.
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Foto: Fisi-Pentaphoto