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Senza un vivaio la pallacanestro femminile romana crolla. Il grido d’allarme per un tessuto sociale in smembramento

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Pubblichiamo una lettera della nostra lettrice Fedora Quattrocchi*. Un grido d’allarme che non deve passare inosservato.

La sera di quasi tutti i giorni della settimana le giovani della società di pallacanestro femminile “San Raffaele” con allenatore il mitico Amedeo D’Antoni si allenavano negli anni ’90, per il campionato prima di Serie B poi di A2 a Corviale o a via del Trullo. Questo avveniva in un tessuto sociale e agonistico – dai 12 anni in su fino a atlete navigate, come la Titti con 42 di piede ed alta 2 metri – di altissimo livello e di grande integrazione tra tutte le classi sociali nei quartieri romani. Una leva militare in piccolo che univa Roma e l’Italia. Vivai in evoluzione continua. E questo era vero anche per società tipicamente in serie C, come San Paolo, Petriana, la mitica Ornella con le sue ragazze bionde al pallone di Piazza Mancini, il CUS Roma di Anna Pediconi e Tonino Fantauzzi, …. Anni bellissimi: dal 1980 in poi soprattutto e fino al 2000! Un crescendo di vivai, di attività, un proliferare di squadre fino all’attuale crollo.

Ora? Bandi per le palestre svolti tardivamente e con il “lanternino”, poco interesse da parte dei giornali, fissati con il calcio – spesso corrotto – e la noiosa Formula 1, qualcosa sul Basket Maschile – anch’esso marginalizzato – e quasi nulla, se non su pochi giornali locali, sul basket femminile, soprattutto se romano.

Abbiamo svolto due domande a chi ha vissuto per 40 anni la “Pallacanestro Roma”, come Presidente della società cestistica, Maurizio Quadraroli: 1) Il basket femminile romano, dagli anni ’80 ad oggi, ha subito uno sviluppo o una involuzione? 2) il tipo di ragazze che si congiunge alla “carriera cestistica” romana è cambiato negli ultimi 40 anni, secondo la sua esperienza? Risponde Quadraroli: “ Vi è stata una grande involuzione. Mancano atlete, a causa della mancanza di visibilità del basket femminile sui media e dal proliferare del calcio femminile e della “ginnastica” di vario tipo. Ormai pochissime possono pensare di fare le giocatrici professioniste.”

Occorrono urgenti rimedi, che devono essere cercati nei nuovi bandi produttivi del Comune di Roma congiuntamente con la Regione Lazio. E per gli over ’50 l’appuntamento fisso è il giovedì alle 20:30 al pallone del S. Charles a Piazzale della Radio.

 

Foto 1  – Cestiste Romane che ancora giocano in partite amichevoli over ’50. Dietro in piedi Fedora Quattrocchi

 

Foto 2 – Fedora Quattrocchi a 15 anni durante i sui primi allenamenti nel vivaio della Serie B del CUS Roma

 

*ex giocatrice basket romano si serie A2, B, C e promozione fin dal 1980.

** La ASD PALLACANESTRO ROMA (fondata nel 1977 ed affiliata alla FIP ed al CNMB con squadra anche in serie B femminile), che svolge ininterrottamente dal 1987 attività presso la palestra del Liceo Classico “MAMELI” nel II Municipio, con ottimi risultati e ragazze che nel 2007 hanno ottenuto le finali nazionali basket FIP under 14 femminile, arrivando none in Italia, e dove, nella scorsa stagione, hanno svolto attività motoria e di minibasket bambini e bambine dai 5 ai 15 anni di vari quartieri di Roma Nord, dove la pallacanestro è altrimenti quasi del tutto assente. In totale come si diceva, 120 tra mini-atleti e giovani. Da anni è in atto tra l’altro un POF (Piano Offerta Formativa) di questa società, con le scuole primarie dei quartieri Parioli, Flaminio e Villaggio Olimpico con evoluzioni fino al 2018, vincendo recenti bandi.

 





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