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Sofia Goggia, una pietra miliare dello sci azzurro. Campionessa olimpica e regina della Coppa del Mondo. Fenomeno che è già nel mito

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Era lei l’azzurra più attesa alla vigilia di questa stagione invernale. Sono stati mesi lunghi, tribolati, in cui non sono mancate delusioni, critiche (a volte ingenerose), discese ma soprattutto risalite. Ed ora, alla fine della stagione, il panorama che Sofia Goggia può godersi dalla cima è di quelli che tolgono il fiato: dopo l’oro olimpico, la bergamasca ha fatto en-plein, prendendosi la Coppa di specialità di discesa.

Una stagione complicata, lo dicevamo, perché a inizio dicembre i risultati non erano stati dei migliori, dando il là alle inevitabili critiche sulla sua effettiva capacità di confermare lo straordinario exploit dello scorso anno. I primi podi a Val d’Isere hanno riportato il sorriso sul volto di Sofia, che a gennaio, all’alba del nuovo anno, quando ha sentito il profumo delle Olimpiadi, si è letteralmente scatenata. Due vittorie in Coppa del Mondo, che l’hanno portata in testa alla classifica di specialità, poi l’apoteosi di PyeongChang, con l’oro olimpico. E se qualcuno pensava ad una Goggia appagata ci ha pensato lei stessa a fugare ogni dubbio, con il trionfo di Are.

Tanto personaggio fuori dalle piste, quanto concentrata e affamata sulla neve, quando il cancelletto si apre. Oggi ha messo da parte tutto, compresa la stanchezza di una stagione lunga e logorante, fisicamente e psicologicamente. Ha liberato tutta se stessa lungo il percorso (accorciato) di Are, fino all’esplosione con quell’urlo liberatorio al traguardo con cui ha buttato fuori la tensione accumulata. Già, perché il suo atteggiamento scanzonato nasconde in realtà un cuore tenero, quello di una ragazza determinata che questo trionfo lo voleva fortemente. Dopo la gioia per il primo posto è arrivata anche la paura, specie quando Lindsey Vonn si è portata in testa, con quei soli 6 centesimi di differenza e soprattutto quei 3 punti in classifica che alla fine sono bastati. Nessuna è riuscita a rovinare la festa, esplosa alla fine dell’ultima discesa.

Se la scorsa stagione Sofia era stata una sorpresa, al termine di questa è senz’altro una certezza, balzata in prima fila nella storia dello sci azzurro, in compagnia di nomi grossi come quello di Isolde Kostner, l’unica italiana fino ad oggi a vincere una Coppetta di discesa. Una doppietta che fa ancor più parte del passato, perché il presente (e il futuro) si chiama Sofia Goggia.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Trovati-Pentaphoto/Fisi

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