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Taekwondo, Sofia Open 2018: Italia senza podi, ma i giovani si mettono in luce. Buone indicazioni da Antonio De Gaetano e Michele Fugazzotto

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Italia senza big e senza podi in Bulgaria, ma il team azzurro è vivo ed esprime buone individualità anche tra le seconde linee. Il Sofia Open 2018 ha rappresentato un’occasione per i giovani talenti azzurri, che si sono messi in mostra con buona qualità sul tatami bulgaro. Il migliore si è rivelato Antonio De Gaetano, approdato ai quarti nella categoria -58 kg, dove ha ceduto ad un passo dal podio al cospetto dell’ucraino Taras Malchenko.

Ma anche Michele Fugazzotto ha evidenziato sprazzi di classe e grande agonismo nella categoria -68 kg contro il cipriota Themistoklis Angelidis, sconfitto 13-10 al termine di un confronto estremamente equilibrato. Qualche rimpianto, invece, resta per la sconfitta dell’unica rappresentante al femminile, Martina Corelli (-49 kg), a cui è mancato il guizzo contro l’australiana Amelie Griffin in un match bloccato e concluso sullo 0-0 prima che l’arbitro esprimesse il suo verdetto in favore dell’atleta aussie. Mariano Bucolo (-74 kg), a sua volta, si è espresso bene contro il cipriota Christos Pilavakis, mentre Simone Caliri (-54 kg) è uscito di scena al primo turno.

Un’Italia rimaneggiata, è vero, ma anche smaniosa di emergere pian piano ad alti livelli. Le seconde linee, però, hanno mostrato di non essere ancora pronte per consacrarsi ad alti livelli, anche se i giovani fenomeni non mancano al Bel Paese. Vito Dell’Aquila e Maristella Smiraglia hanno dimostrato di essere all’altezza dei grandi palcoscenici internazionali dopo aver spadroneggiato nell’Egypt Open 2018, ma anche Daniela Rotolo rappresenta ormai una certezza, avendo messo in evidenza non solo talento da vendere ma anche una notevole polivalenza in svariate categorie di peso.

L’Italia, dunque, può dormire sonni tranquilli in prospettiva futura, ma ha bisogno ancora di crescere per giocarsi le medaglie che contano, sfuggite un anno fa ad eccezione del bronzo di Dell’Aquila ai Mondiali di Muju in una categoria non olimpica. Il 2018, ora più che mai, deve rappresentare l’anno della rinascita e del consolidamento dei valori eccellenti che la nouvelle vague azzurra sta esprimendo in giro per il mondo.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Facebook Antonio De Gaetano

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