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Tirreno-Adriatico 2018: Primoz Roglic cresce, Fabio Aru e Vincenzo Nibali non convincono

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Un arrivo in salita, seppur breve. Quasi in stile Vuelta: la Tirreno-Adriatico 2018, in occasione della terza tappa, ha proposto un arrivo impegnativo ed insidioso sullo strappo di Trevi, con pendenze anche al 20%. Il successo è andato al rampante Primoz Roglic, che in questa stagione è atteso ad un importante conferma dopo l’esplosione del 2017, che lo ha visto anche vincere una tappa al Tour de France, a doppiare un successo del 2016 al Giro d’Italia, però in una prova a cronometro. L’ex saltatore con gli sci si sta affermando sempre più come un punto di riferimento del ciclismo mondiale e oggi ha dimostrato una volta di più che da qui in avanti dovrà essere preso in seria considerazione anche in questo genere di corse.

Passando agli uomini più attesi, invece, non possiamo che registrare le difficoltà di Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) e Fabio Aru (UAE Emirates), entrambe preventivabili pur se per motivi diversi. Lo Squalo dello Stretto ha sempre patito questo genere di arrivi (in particolar modo negli ultimi anni) e dopo una buona prima parte di muro ha perso contatto dal gruppetto dei migliori nel finale. Ancora più indietro, invece, il sardo: probabile che come anche nelle stagioni precedenti sia ben lontano dalla miglior condizione e che di conseguenza per vedere il miglior Aru dovremo attendere il grande appuntamento, ovvero (in questo caso) il Giro d’Italia.

A proposito di Giro, non ha convinto fino in fondo nemmeno il britannico Chris Froome. Anzi, in seno alla Sky il gallese Geraint Thomas ha fatto meglio del quattro volte vincitore del Tour de France, conquistando sul campo i gradi di capitano in vista dell’arrivo di domani. Froome, in ogni caso, è riuscito a limitare i danni e chiudere nel gruppo appena dietro coloro che si erano avvantaggiati con un finale in progressione, quando invece per gran parte dell’ascesa era rimasto in zona Nibali, poi staccato. Come sempre, pur non avendo ottime gambe ha saputo gestire al meglio lo sforzo per ottenere il massimo risultato.

In vista delle prossime tappe, buoni segnali da Mikel Landa (Movistar), Rigoberto Uran (EF – Drapac), Romain Bardet (AG2R) e Bob Jungels (QuickStep-Floors), tutti nel gruppo Froome. Difficile trarre indicazioni da una frazione così particolare, ma sembrano tutti in piena lotta per la maglia azzurra: certo, Froome e Thomas restano davanti ed hanno dalla loro parte anche la cronometro conclusiva, che potrebbe fare la differenza in positivo. Domani, dunque, in tanti saranno chiamati ad attaccare la coppia del Team Sky.





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Foto: Foto LaPresse/Gian Mattia D’Alberto – Comunicato Stampa Rcs Sport

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