Ciclismo

Amstel Gold Race 2018: Enrico Gasparotto sa come si vince. Alla caccia del tris

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Nelle 52 edizioni di Amstel Gold Race che si sono disputate, l’Italia nel ha vinte sette. La prima nel 1996 con Stefano Zanini, mentre tra il 2002 e il 2008 gli azzurri hanno vinto oltre il 50% delle corse con Michele Bartoli, Davide Rebellin, Danilo Di Luca e Damiano Cunego. Gli ultimi due successi sono arrivati grazie ad Enrico Gasparotto, che proprio su queste strade si è tolto le soddisfazioni più importanti della carriera. Il primo è arrivato nel 2012, il secondo nel 2016: a 36 anni, compiuti da pochi giorni, può ancora dire la sua per cercare la terza vittoria nella classica della birra? 

Anche il secondo successo, sulla carta, sembrava utopico. Gasparotto non partiva tra i favoriti, ma nell’occasione è riuscito a fare la differenza sul Cauberg per poi battere Michael Valgren in volata. Ecco, il Cauberg. Salita simbolo dell’Amstel, una rampa di 800 metri su cui Enrico ha costruito entrambi i suoi successi. Dopo il cambio di percorso, non avrà più a disposizione questo jolly da giocare nel finale, ma può comunque provare ad inventarsi qualcosa per poi provare nel finale.

Oltre Gasparotto, la Bahrain-Merida ha diverse punte a disposizione. A partire da Sonny Colbrelli, che proprio nel 2016 era arrivato terzo vincendo lo sprint del gruppo, per poi arrivare a Vincenzo Nibali e Ion Izagirre, tra coloro che possono ambire a risultati importanti. Proprio Gasparotto potrebbe essere l’incaricato per attaccare da lontano, magari su quel Cauberg che tanto gli va a genio, come ha già dimostrato in più occasioni. In uno scenario tattico di difficile lettura, avere un corridore come Gasparotto che sa vincere questa corsa può essere manna dal cielo per tutta la squadra. E chissà che non riesca a centrare il tentativo giusto per giocarsi le proprie carte fino alla fine. Sperando che possa avere la mano vincente: magari proprio quel tris che sta aspettando. 





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Foto: Pier Colombo

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