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Amstel Gold Race 2018, le pagelle: Valgren, ora sei una realtà. Sagan senza sosta, Gasparotto ancora a podio nella ‘sua’ corsa

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L’Amstel Gold Race ha aperto il Trittico delle Ardenne: una corsa vivace e scoppiettante, che ha premiato un giovane dal futuro avvenire: Michal Valgren. Andiamo a vedere le pagelle della corsa odierna, cui seguiranno Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi, che tra sette giorni chiuderà la primavera delle Grandi Classiche.

VALGREN Michael, voto 10: non è una sorpresa, ma a 26 anni questa rappresenta la vittoria più importante della giovane carriera. Ottime gambe, oggi servivano, e ottimo senso tattico per trovare il momento buono per attaccare nel finale. Trova anche un bel compagno di fuga e la volata è solo una formalità: dopo il secondo posto del 2016, ecco la vittoria. In questo 2018 si era distinto con il successo alla Omloop Het Nieuwsblad e il quarto posto al Giro delle Fiandre. Il salto di qualità sembra arrivato.

KREUZIGER Roman, voto 9: anche lui l’Amstel la conosce bene e non a caso l’ha vinta in passato. Si fa trovare sempre nel posto giusto e prova anche ad attaccare. Nel finale non ha speranze in volata ma fa vedere di valere ancora questi piazzamenti nelle corse che più contano. Una bella, bellissima gara.

GASPAROTTO Enrico, voto 8,5: l’Amstel è la sua corsa, inutile nascondersi dietro un dito. Considerando la prova odierna, siamo alla settima top 10 in nove partecipazioni, numeri da capogiro. Pur senza Cauberg nel finale è assoluto protagonista: attacca, contrattacca, è sempre nel vivo dell’azione. Nel finale si fa sfuggire Valgren e Kreuziger, ma con un’azione di forza riesce quasi a riagganciarli prima della volata. Missione fallita, ma si può consolare con un podio che vale tanto.

SAGAN Peter, voto 7,5: è lui che crea il buco da Kreuziger, forse gli mancano le gambe. Ed è anche comprensibile dopo una primavera a tutta e dopo che una settimana fa si era imposto alla Roubaix. Resta, comunque, una grandissima gara da protagonista, a dimostrazione che può vincere su diversi terreni. Alla fine sono riusciti ad emergere i corridori più freschi e tra gli otto di testa era l’unico affaticato dalle Pietre. Tanto per rendere l’idea.

VALVERDE Alejandro, voto 6,5: l’Amstel Gold Race non lo accoglie. L’unica del Trittico che ancora non è entrata nel suo maestoso palmares. Alla fine è quinto, battuto solo da Sagan nello sprint dei battuti. Mostra una bella gambe e si candida a favorito numero uno per Freccia Vallone e Liegi. Attenzione al vecchietto, perché le vittorie di inizio stagione, se per caso ci fosse ancora qualche dubbio, non sono state un caso.

WELLENS Tim, voto 6,5: lo aspettavamo protagonista e non ha deluso, anche se nel finale non è stato sufficientemente scaltro per trovare il momento giusto, dato che in uno sprint ristretto contro questi avversari  avrebbe avuto poche possibilità. In vista delle prossime gare, nome molto interessante.

ALAPHILIPPE Julian, voto 6: è nel gruppo di testa, ma a tratti sembra passivo, quasi come se gli mancasse la brillantezza giusta. Il settimo posto finale vale la sufficienza, ma nulla più date le attese e le aspettative.

GILBERT Philippe, voto 5: il re abdica. Alla ricerca della cinquina, cede lo scettro. La seconda Roubaix della carriera, probabilmente, si è fatta sentire. Chiude nel gruppo a 53” dal vincitore, ma il signore del Cauberg non è riuscito a calare il pokerissimo, un anno dopo la sua quarta affermazione in questa corsa.

KWIATKOWSKI Michal, voto 5: il 2018 non sembra all’altezza del 2017 . Oggi si vede davanti, ma quando parte l’azione buona evapora e non è mai della partita. Alla fine chiude in 31esima posizione.

MATTHEWS Michael, senza voto: vince la volata del gruppo, ma anche il premio di meno fortunato. Fora ad un paio di chilometri dall’ultimo Cauberg e perde il treno giusto in una corsa che potrebbe davvero regalargli tanto per caratteristiche. In ogni caso, lo aspettiamo a Liegi. Nulla gli è precluso in caso di corsa bloccata tatticamente.

COLBRELLI Sonny, ULISSI Diego, voto 5: chiudono nel gruppone. Colbrelli aveva dimostrato di avere buone gambe alla Freccia del Brabante, ma probabilmente non era ancora al 100%, così come durante le classiche del pavé. Ulissi invece si conferma sui livelli di questo inizio di 2018.





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Foto: Pier Colombo

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