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Atletica, Gianmarco Tamberi: “Le sensazioni sono tornate buone. Ma non voglio rischiare: rientrerò senza fretta”

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Sono stati due mesi perfetti. Il dolore per la botta alla caviglia è scomparso, fisicamente ero già a posto ma ho finalizzato la tecnica“. Così Gianmarco Tamberi ha aperto un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport. Gimbo si trova a Belek, in Turchia, dove si sta allenando dal 9 aprile in compagnia di Alessia Trost in vista della stagione estiva. “Nessuna soluzione è logisticamente migliore di questa. Le temperature sono perfette ed è tutto al top: dalla pedana alla pista, dalla palestra alla casa“.

Come procede, dunque? “Per ora, come da programma, salto con rincorsa a cinque passi. La settimana scorsa ho saltato 2.15 ed eguagliato il primato personale del 2016. Poi ho accusato un fastidio alla coscia ma è stato superato. Tra qualche giorno allungherò la rincorsa a sette passi, tra una ventina a nove. Stando bene, sarà un processo facile“. Una preparazione in cui non mancano novità. “Ho sperimentato esercizi di visualizzazione col mental coach Luciano Sabbatini. Ho due cellulari e due cuffie: in una la musica, nell’altra, a guidarmi, le sue parole a distanza, da Ancona“.

Si avvicina, quindi, il ritorno in pedana, ma senza fretta. “Non rischierò. Forse rientro il 7 giugno a Oslo, ma potrei anche rimandare“. Nel frattempo gli altri entreranno in gara venerdì con il meeting di Diamond League a Doha. “Sono nato agonista e morirò agonista. Ma ho imparato ad avere pazienza. Le sensazioni sono tornate buone ma è inutile sovraccaricare per affrettare i tempi. Devo stare attento a staccare lontano per tenere la caviglia dritta“.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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