Boxe
Boxe, Emanuele Blandamura combatterà per il Mondiale: “L’occasione della vita, voglio battere Murata per realizzare il sogno di ragazzo”
Emanuele Blandamura è pronto per affrontare il match della vita. Il Sioux del ring incrocerà i guantoni con Ryota Murata nell’incontro valevole per il titolo mondiale WBA dei pesi medi. Domenica 15 aprile il friulano sarà impegnato a Yokohama (Giappone) per affrontare il Campione del Mondo in carica che partirà favorito di fronte al proprio pubblico dell’Arena Yokohama ma il nostro guerriero le proverà tutte per entrare nella leggenda.
Emanuele partirà domani (giovedì 5 aprile) alla volta della capitale nipponica pronto per affrontare quello che lui stesso ha definito “l’incontro più importante della mia carriera“. Alla vigilia dell’evento, Blandamura ha rilasciato un’intervista alla Federazione Italiana Pugilato e ha subito dichiarato di “stare molto bene, perché ho fatto tutto quello che si deve fare per preparare al meglio questa sfida, che è la più importante della mia carriera. E’ stata una preparazione lunga, accurata e molto faticosa, che mi ha permesso di arrivare nello stato di forma migliore al momento giusto. Un benessere che non è solo fisico ma anche mentale“.
Il 37enne di Udine analizza nel dettaglio la sfida e parla del suo avversario: “Mi trovo nella situazione di dover andare a prendermi la cintura nella tana del Lupo, ma la cosa non mi spaventa per niente. Al di là dell’avere sicuramente il tifo contro, cosa ovvia boxando a Tokyo, saremo uno di fronte l’altro su un ring. Il ring è casa mia e a casa mia non posso avere paura di niente e di nessuno. Credo che lui cercherà di pressarmi lavorando con il sinistro per poi entrarmi nella guardia con il destro. Dovrò essere bravo a non stare al suo gioco e metterlo in difficoltà muovendomi molto. Lui è uno straordinario pugile, come dimostrano i suoi risultati, ma io non mi sento da me e penso di avere un maggiore bagaglio esperienziale, che ho costruito in più di venti anni di carriera nei quali ho affrontato pugili formidabili come Soro, Saunders o Signani per citarne alcuni“.
Si tratta davvero dell’occasione attesa per tutta una vita, attesa in sordina per quasi venti anni. Le emozioni sono davvero incontenibili: “Ricordo che quando entrai per la prima volta in palestra, dissi ai miei maestri di allora, Guido Fiermonte e Alberto Mancini, che ero lì per diventare Campione del Mondo. Ovviamente allora quella fu solo la smargiassata di un ragazzino di 18 anni, ma in sé aveva qualcosa di profetico visto che sono arrivato a 12 round dalla possibilità di trasformare in realtà quel mio sogno di adolescente. Riuscissi in questa impresa, la cosa più bella sarebbe entrare nella storia del nostro sport come in precedenza hanno fatto: Carnera, Benvenuti, Mazzinghi, Oliva, Stecca, loi, Rosi, il mio amico Giovanni De Carolis e tutti gli altri che sono riusciti a mettersi in vita la cintura di Campioni del Mondo“.
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