Ciclismo
Ciclismo, Mondiali 2018: percorso durissimo a Innsbruck. La salita di Igls fa la differenza, il muro finale sarà decisivo: le indicazioni dal Tour of the Alps
La tappa odierna del Tour of the Alps ci ha dato delle risposte importanti in vista dei Mondiali 2018 di ciclismo che si disputeranno a settembre. La piccola corsa a tappe, erede del mitico Giro del Trentino, oggi si è snodata proprio lungo il circuito di Innsbruck che tra cinque mesi ospiterà la rassegna iridata. Dopo le tante ricognizioni effettuate negli ultimi mesi e i pareri unanimi dei ciclisti, che concordano sulla durezza del tracciato, abbiamo potuto finalmente ammirare lo svolgimento di una corsa su questo percorso e la situazione è parsa ancora più chiara: sarà un Mondiale durissimo, probabilmente il più difficile della storia.
La salita di Igls/Olympiaclimb è lunga ben 7,8 chilometri e ha una pendenza media del 5,5%: lunga, regolare ma da ripetere per ben sette volte per un totale di 55 chilometri con il naso all’insù che si faranno sentire nelle gambe dei ciclisti. Oggi ci ha provato più volte Thibaut Pinaut seguito da Miguel Angel Lopez e da un fantastico Domenico Pozzovivo mentre Chris Froome e Fabio Aru sono andati in difficoltà. La sensazione è che su questa ascesa si possa piazzare lo scatto decisivo da un momento all’altro, c’è spazio per una progressione importante che faccia saltare la corsa: si può davvero fare la differenza, c’è ampio spazio per un’azione fantasiosa, se uno ha le gambe può scattare sia all’ultimo che al penultimo giro. Basti pensare che già oggi abbiamo visto una scrematura importante con tre soli passaggi e un chilometraggio ridotto, figuriamoci con sette ripetute e con oltre 250km di gara.
Tra l’altro la frazione odierna ha proposto gli ultimi 12 chilometri tra discesa e pianura mentre ai Mondiali ci sarà il durissimo strappo di Gnadenwald: 2,5 chilometri con una pendenza massima del 26% che molto probabilmente risulteranno decisivi per l’assegnazione della maglia iridata. Sull’ascesa di Igls si potrebbe formare un gruppetto o potrebbe andare via anche un uomo da solo, poi sul muro conclusivo gli ultimi fuochi d’artificio che ci consegneranno il nuovo Campione del Mondo. Vincenzo Nibali ha testato il tracciato un paio di settimane fa ed è rimasto impressionato, oggi Fabio Aru lo ha provato in gara (staccandosi). L’Italia sogna, ne vedremo delle belle.
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