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Emanuele Blandamura vs Ryota Murata, Mondiale WBA pesi medi: il Sioux italiano ai raggi X. Dalla cintura europea al sogno iridato

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Emanuele Blandamura si avvicina a grandi passi all’appuntamento della vita, il match che ha atteso per tutta la carriera e che potrebbe consacrarlo per l’eternità: domenica 15 aprile, il 38enne sfiderà Ryota Murata per il Mondiale WBA dei pesi mesi. A Yokohama (Giappone) il friulano di nascita cercherà l’impresa leggendaria di fronte ai 17000 spettatori che tiferanno l’idolo di casa, detentore della cintura e Campione Olimpico a Londra 2012. Conosciamo meglio il nostro Emanuele Blandamura.

Ribattezzato Sioux perché ama gli indiani d’America e il loro coraggio, Blandamura è professionista dal 2007 e ha disputato 29 incontri con un record di 27 vittorie (5 per ko) e 2 sconfitte (entrambe prima del limite, sempre per il vacante titolo europeo contro Billy Joe Saunders e Michel Soro nel 2014-2015). L’apice della carriera dell’allievo di Eugenio Agnuzzi, trasferitosi a Roma fin da piccolo e cresciuto nella capitale, è arrivato nel dicembre 2016 quando ha sconfitto Matteo Signani nel match che assegnava il titolo continentale, difeso poi l’estate successiva contro Alessandro Goddi.

Nel passato di Blandamura vanno ricordati anche il titolo WBC del Mediterraneo (nel 2011 contro Manuel Ernesti) e il titolo silver internazionale WBC (contro Luca Tassi nel 2012) ma soprattutto il titolo dell’Unione Europea strappato a Marco Nader nel 2014. Il match di Stoccarda è stato l’unico, insieme al ko contro Saunders maturato a Manchester, che Lele ha disputato fuori dai confini italiani nella sua gloriosa carriera: la trasferta nipponica sarà dunque la prima dall’Europa e questo fattore potrebbe sicuramente pesare.

Alto 178cm (dunque cinque centimetri meno di Murata) per un peso di 73kg, Blandamura si distingue per la sua caparbietà, per il suo essere così meticoloso e attento, per il duro lavoro svolto in palestra e per delle importanti doti tecniche. Lele sa leggere bene l’avversario, sa adattare la sua boxe in base a chi si trova di fronte, è dotato di un’ottima guardia e riesce a pungere quando necessario. Murata cercherà di fare breccia nella sua guardia ma il pugile italiano, fedele alla religione buddista, ha tutte le carte in regola per consacrarsi.

 





(foto pagina Facebook Emanuele Blandamura)

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