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F1, GP Azerbaijan 2018: analisi delle qualifiche. Ferrari superiore con le ultra-soft, ma Mercedes e Red Bull spaventano per la gara. Raikkonen, quanti errori!

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In questo Mondiale 2018 stiamo assistendo a qualifiche quanto mai vibranti e combattute. Non hanno fatto eccezione quelle del Gran Premio di Azerbaijan (clicca qui per programma e tv) che, anzi, hanno alzato ulteriormente il livello dello spettacolo. Il tracciato di Baku, con le sue altissime velocità tra i muretti, ha messo a dura prova la concentrazione dei piloti, con giri perfetti, errori pesanti (su tutti quello di Kimi Raikkonen che ha gettato alle ortiche una pole position quasi fatta) e tanto equilibrio ad ogni livello. La Ferrari prende la terza partenza al palo consecutiva (sempre con Sebastian Vettel) e si mette dietro una ritrovata Mercedes, mentre la Red Bull, come spesso le capita, quando c’è da centrare il giro secco il sabato, fa più fatica dei rivali.

La Ferrari quest’anno c’è, in ogni occasione. Non fa differenza su che tracciato si corra o se si tratti di qualifiche o gara, la vettura di Maranello risponde sempre presente. Sebastian Vettel (clicca qui per le sue parole) piazza la terza pole consecutiva (1:41.498) e domani sarà l’uomo da battere in gara, mentre il suo compagno di scuderia Kimi Raikkonen si mangia le mani (clicca qui per le sue parole) perchè, senza un grave errore in uscita di curva 16 sarebbe stato lui il re di giornata con circa due decimi di vantaggio. Quella sbandata (unita al “lungo” nel Q2 che lo costringerà a partire in gara con le UltraSoft a differenza di tutti gli altri che avranno le SuperSoft) lo lascia in sesta posizione con la consapevolezza che domani dovrà faticare parecchio per risalire, con le gomme “viola” che andranno sostituite molto prima dei rivali. La SF71H, comunque,  ha confermato di avere potenza (ottima nei due tratti di velocità pura) ma anche di essere guidabile nel settore misto. Dopo un avvio di fine settimana complicato, il team ha trovato il bilanciamento perfetto. Prestazione del motore e ottima trazione hanno fatto il resto.

La Mercedes torna in prima fila con Lewis Hamilon, a 179 millesimi da Vettel, e udite udite, già questa è una notizia. Non capitava dall’esordio a Melbourne e, ad essere oggettivi, solamente il pasticcio di Raikkonen ha permesso questo salto in avanti. Il team di Brackley sa che ha una vettura ancora non perfetta, ma che sta compiendo passi in avanti. Sulla potenza della Power Unit non hanno più quel dominio schiacciante degli anni scorsi, anzi, per cui deve puntare sul passo gara (notevole) e sul comportamento con le gomme. Domani toccherà a SuperSoft e Soft e,soprattutto con queste ultime, la Mercedes eccelle.

Chi, in particolare, punterà sul passo gara, è la Red Bull. Dopo un venerdì nel quale avevano lasciato tutti a bocca aperta, Daniel Ricciardo e Max Verstappen si fermano in quarta e quinta posizione, a mezzo secondo da Vettel. Come sempre la potenza del motore Renault non da una mano, ma il ritmo di gara messo in mostra ieri lascia ben sperare in quel di Milton Keynes. I due piloti, infatti, si sono dimostrati i migliori nelle loro simulazioni, per cui bisognerà fare particolare attenzione alla RB14.

Dopo i primi tre soliti team c’è il grande ritorno della Force India. Dopo tre gare pressochè anonime, finalmente ritroviamo in settima ed ottava posizione Esteban Ocon e Sergio Perez (divisi da appena 24 millesimi) e distanti solamente 33 da Kimi Raikkonen. La vettura bianca e rosa sta recuperando competitività e posizioni e in un tracciato così filante il motore Mercedes da una grossa mano. Sorpassata, almeno in questa occasione, la Renault che piazza Carlos Sainz nono, mentre il suo compagno Nico Hulkenberg paga a caro prezzo la sostituzione del cambio. Le cinque posizioni di penalità lo fanno scendere in 14esima.

Se la Power Unit Mercedes ha dato una mano alla Force India, figuriamoci con la Williams che porta il canadese Lance Stroll in decima e il russo Sergey Sirotkin in 11esima. Passo indietro per la McLaren, con Fernando Alonso 12esimo e tagliato nel Q2, mentre prosegue la crisi del belga Stoffel Vandoorne, addirittura out nel Q1 e 16esimo in griglia. Stesso riassunto anche per la Haas che si ferma anzitampo. Ultimo Romain Grosjean per un problema al cambio nei primi minuti del Q1, mentre il danese Kevin Magnussen è appena 15esimo.

Capitolo a parte per Sauber Alfa Romeo e Toro Rosso. I primi festeggiano per uno strepitoso 13esimo posto di Charles Leclerc, mentre la scuderia di Faenza prosegue nelle sue difficoltà. Oggi, non parliamo tanto di prestazioni (comunque assenti) quanto per il clamoroso rischio di incidente tra i suoi due piloti. Dopo il contatto in Cina, infatti, si è quasi replicato e, stavolta, con rischi davvero pazzeschi. Il francese Pierre Gasly, infatti, stava provando a saltare nel Q2, salvo trovarsi in traiettoria prima di curva 15 il suo compagno neozelandese Brendon Hartley. Incomprensione clamorosa tra i due, ed incidente ai 310kmh letteralmente evitato per un soffio.

CLASSIFICA QUALICHE GP AZERBAIJAN 2018

Pos. N. Pilota Team Tempo
1 05 S. Vettel (U) Ferrari 1’41″498
2 44 L. Hamilton (U) Mercedes 1’41″677
3 77 V. Bottas (U) Mercedes 1’41″837
4 03 D. Ricciardo (U) Red Bull 1’41″911
5 33 M. Verstappen (U) Red Bull 1’42″017
6 07 K. Raikkonen (U) Ferrari 1’42″490
7 31 E. Ocon (U) Force India 1’42″523
8 11 S. Perez (U) Force India 1’42″547
9 27 N. Hulkenberg (U) Renault 1’43″565
10 55 C. Sainz (U) Renault 1’43″792

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alessandro.passanti@oasport.it

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