Formula 1
F1, GP Azerbaijan 2018: la sfida Ferrari-Mercedes riparte da Baku. Red Bull terzo incomodo
Sarà Baku il teatro del prossimo episodio della sfida tra Ferrari e Mercedes. Il GP d’Azerbaijan rischia di essere uno spartiacque importante, prima che il Circus approdi in Europa. A guidare la classifica è infatti Sebastian Vettel, con 9 punti di vantaggio su Lewis Hamilton, un bottino che poteva senz’altro essere più cospicuo, per quanto visto in pista fin qui.
FERRARI – Soltanto un mese fa sembrava assurdo quanto stiamo per scrivere. La Ferrari è prima nel Mondiale ma soprattutto sta facendo la parte dello squalo. La SF71H sta confermando le aspettative e i progressi attesi, rispetto alla sorella dello scorso anno, dimostrandosi vettura capace di adattarsi a qualsiasi pista e condizione. Baku offrirà il quarto test diverso in questo senso, ma la capacità di adattamento di questo pacchetto tecnico è oramai conclamata. Il passo avanti principale è stato fatto in qualifica: la Ferrari ha centrato due doppiette consecutive (due pole di Vettel), un totale che sale a tre prime file consecutive con Kimi Raikkonen. Il Mondiale è ancora lungo e non ci si può distrarre. Lo sanno bene nel box della Rossa: a Shanghai sembrava un altro weekend favorevole ma un errore di valutazione, e la sfortuna travestita da Max Verstappen, hanno ridimensionato la gara di Vettel. Lasciando in ogni caso la consapevolezza che è la Ferrari, al momento, la macchina da battere.
MERCEDES – Soltanto un mese fa sembrava assurdo quanto stiamo per scrivere. La Mercedes non ha ottenuto alcuna vittoria nelle prime tre gare del Mondiale. Qualcosa di raro, unico, mai visto nell’era turbo, impensabile soltanto un mese fa, quando Hamilton aveva letteralmente dominato la qualifica di Melbourne. Eppure è successo. Merito della Ferrari, senz’altro, ma demerito delle Frecce d’Argento, alle prese con problemi di bilanciamento che si stanno rivelando più complicati da risolvere del previsto. La sua parte l’ha fatta anche la sfortuna, perché a Shanghai Bottas si stava involando verso la vittoria prima di essere fermato dalla Safety Car, ma in ogni caso la W09 non solo non sta dominando, ma sta faticando ad essere competitiva. Attenzione, però, a trarre conclusioni affrettate, perché in Mercedes ci hanno già abituato a risolvere i problemi rapidamente.
RED BULL – Tra le due litiganti c’è un terzo incomodo che si chiama Red Bull. Se un mese fa lo era soltanto sulla carta, a Shanghai ha dimostrato di poterlo essere anche in pista. L’intervento della Safety Car è stato senz’altro provvidenziale nel favorire la strategia e consentire a Ricciardo e Verstappen di scatenarsi in pista, aprendo di fatto a scenari nuovi ed intriganti. Baku sarà quindi la prova del nove per la RB14. Il deficit di potenza rispetto a Ferrari e Mercedes, specie in qualifica, non è scomparso e rappresenta il principale limite di questa vettura. In attesa del solito sviluppo che dall’inizio dell’era turbo porta la Red Bull a diventare ultra-competitiva nella seconda parte di stagione, sia Ricciardo che Verstappen possono nel frattempo rappresentare più di un terzo incomodo. E con quel pizzico di fortuna avuto in Cina, possono continuare a dire la loro.
IL CIRCUITO – È una pista cittadina, “costruita” dal solito Hermann Tilke, firma della maggior parte dei circuiti della F1. Il tracciato alterna tratti molto veloci ad altri molto più lenti, senza particolari pendenze. La caratteristica principale è probabilmente il rettilineo dei box, lungo 2,2 km, su cui si possono raggiungere velocità che arrivano anche a 366,1 km/h, record stabilito dalla Williams di Valtteri Bottas nel 2016. Suggestiva, inoltre, la porzione che attraversa la parte vecchia della città, con le curve 8, 9 e 10 che presentano una larghezza della sede stradale di circa 7 metri. Lo sa bene Hamilton che qui finì a muro in qualifica due anni fa.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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