Formula 1
F1, GP Azerbaijan 2018: le caratteristiche della pista di Baku. Favorevole a Ferrari, Mercedes…o Red Bull?
Il Mondiale di Formula Uno saluta la Cina e si trasferisce sulle sponde del Mar Caspio, per la terza edizione del Gran Premio dell’Azerbaijan (anche se in realtà nel 2016 si chiamava ancora Gran Premio d’Europa) che si disputerà sul circuito cittadino di Baku. Il quarto appuntamento del campionato inizia ad assumere le sembianze dell’occasione da non lasciarsi scappare per diversi piloti, e per svariate motivazioni. Tutti i big, infatti, eccetto Daniel Ricciardo che a Shanghai ha centrato la vittoria finale, sono a caccia di rivincite, ed il tracciato azero può diventare uno scenario ideale. Andiamolo, dunque, a conoscere maggiormente nel dettaglio.
Il circuito di Baku (6006 metri, secondo per lunghezza dietro al solo Spa-Francorchamps) propone il rettilineo più lungo di tutto il calendario (anche se presenta una sorta di chicane appena accennata che spezza leggermente la traiettoria) con i suoi 2.2 chilometri di lunghezza, nel quale si raggiungono velocità elevatissime (ben oltre i 350kmh). Il settore finale, dunque, è il più importante dell’intero tracciato, dato che le Power Unit più potenti possono guadagnare decimi preziosi nei confronti dei rivali. Il resto della pista (tutta tra i muretti), invece, è completamente diverso.
Dopo la linea del traguardo i piloti devono affrontare (dopo poche centinaia di metri) curva 1, la prima di una lunga serie ad angolo retto. Altro allungo ed è tempo di curva 2, ancora a sinistra, che precede il secondo rettifilo più importante del tracciato. Dopo diversi secondi in pieno, infatti, arriva curva 3, ancora a sinistra, ed ancora ad angolo retto. Si riparte per un breve rettilineo che anticipa curva 4, che propone la prima svolta a destra (sempre ad angolo retto). Dopo un altro allungo arriva la chicane di curva 5-6 (anch’esse ad angolo retto). A questo punto parte il tratto più guidato, avvicinandosi alla Città Vecchia della capitale azera. Dopo aver imboccato curva 7 a destra (sempre da 90°), arriva il tratto di curva 8-9-10-11 e 12, con chicane strette e ravvicinate che prendono luogo proprio tra le mura del castello di Baku. Passato questo settore davvero complicato, si può tornare a spingere. Ancora un discreto tratto veloce inframmezzato dalla piega di curva 13 e 14 che riportano i piloti attorno ai 300kmh e alla difficile curva 15, stretta ed in discesa, che anticipa la picchiata di curva 16 a sinistra. Da questo punto, come detto in precedenza, parte il lunghissimo tratto di scorrimento di 2.2 chilometri, al termine del quale si sfiorano i 360kmh.
Nel complesso la pista di Baku non è propriamente una delle più affascinanti del Mondiale, ed anche i piloti sembrano non apprezzarla in maniera incredibile. Per eccellere tra i muretti della capitale azera servono principalmente due cose: potenza del motore e trazione. Se non fossero avvenuti i ben noti fatti di un anno fa tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, con molta probabilità non avremmo visto il successo di Daniel Ricciardo, dato che la Power Unit della Red Bull, allora come oggi, paga un deficit importante a livello di potenza. Ferrari e Mercedes, dunque, nel tratto finale possono scavare un solco notevole nei confronti degli avversari, mentre sarà fondamentale settare una vettura eccezionale in uscita di curva con grande trazione. Quelle ad angolo retto, infatti, sono ben nove e, più che la conduzione, sarà proprio il grip in uscita a fare la differenza.
Se un anno fa non si poteva dare che alla Mercedes lo scettro di “grande favorita“ per il GP di Azerabijan, quest’anno c’è meno sicurezza da questo punto di vista. La Ferrari, infatti, sembra aver compiuto notevoli passi in avanti dal punto di vista della potenza del propulsore e della velocità pura, per cui potrebbe regnare maggiore equilibrio sulle sponde del Mar Caspio. Le “Frecce d’argento” saranno ancora davanti a tutti, ma le “Rosse” (che comunque su questa pista non hanno mai vinto) non saranno affatto distanti. Meno chance, almeno sulla carta, per le Red Bull.
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alessandro.passanti@oasport.it
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