Formula 1

F1, GP Cina 2018: sarà la prova del nove per le ambizioni della Ferrari. Shanghai è un feudo Mercedes

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La Ferrari e Sebastian Vettel arrivano al terzo appuntamento, a Shanghai, a punteggio pieno. Sembrava pura fantasia dopo le qualifiche di Melbourne, quando Lewis Hamilton rifilò quasi sette decimi ai due piloti della Rossa, eppure è successo veramente. Prima c’è stato il capolavoro di strategia del Cavallino in Australia, poi la prova schiacciante nel deserto del Bahrein, dove le Frecce d’Argento hanno faticato, pur avvicinandosi alla vittoria con la rimonta finale di Valtteri Bottas. Nel GP di Cina, i valori potrebbero cambiare, su un circuito tradizionalmente favorevole alle Mercedes. Ma lo stesso lo si diceva anche prima del Bahrein…

FEUDO MERCEDES – Rettilinei, curve veloci e staccate violente. Queste le caratteristiche principali della pista di Shanghai. Uno scenario che si adatta perfettamente alla Mercedes, dominante nell’era turbo con tre successi di Lewis Hamilton e uno di Nico Rosberg (più un altro nel 2013), e soprattutto allo stile di guida del pilota britannico, che qui vanta il maggior numero di successi (5, 2 con la McLaren) e podi (8). Se a queste premesse aggiungiamo che la Mercedes arriva in Cina costretta a rincorrere, aspetto alquanto inusuale da quattro stagioni a questa parte, allora lo status di favorito aumenta a dismisura.

PROVA DEL NOVE PER LA ROSSA – Ma questa Ferrari è abituata a sorprendere. Se in Australia la vittoria era stata frutto anche della fortuna, quella in Bahrein no di certo. Su un circuito che doveva offrire uno scenario diverso rispetto a Melbourne, con alte temperature e un consumo delle gomme nettamente differente, è stata ancora la Rossa a comandare, in modo ben più netto rispetto alla prima gara. Sintomo di solidità assoluta. Il pacchetto tecnico della SF71H convince ed ha dimostrato di poter essere adatto a diverse piste e condizioni. Il resto lo ha fatto il lavoro dei due piloti (sì, anche Kimi Raikkonen, nonostante l’incidente al box di Sakhir). Soprattutto, checché ne dica Helmut Marko, la power unit Ferrari è davvero così competitiva come si diceva. L’ulteriore prova del nove sarà Shanghai, pista che può vantare un rettilineo di ben 1.17 chilometri: un toccasana per il “party mode” della Mercedes.

GOMME – Ma la vera variabile del GP di Cina potrebbe essere rappresentata dalle gomme. La strategia diventerà ancora più importante, perché a Shanghai avremo il primo “salto di gomma” della stagione, dal momento che la Pirelli porterà le medie, le soft e le ultrasoft. Una novità che si è tradotta in scelte differenti da parte dei team, soprattutto di Mercedes e Ferrari e che aggiunge un ulteriore fattore di imprevedibilità ad una gara spesso di difficile lettura per via del meteo.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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