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F1: i sorpassi sono così importanti? Il Circus deve essere l’esaltazione della velocità e della prestazione

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Credo che ora con le monoposto più larghe e le gomme più larghe sia più difficile superare in pista. Le misure introdotte l’anno passato prendono un sacco di spazio in pista. E’ difficile trovare aria pulita. Siamo arrivati a un punto in cui molti tracciati sono stati resi meno appetibili per le corse. Penso che monoposto più strette siano meglio delle attuali. Guardate le moto: hanno molto più spazio per sorpassare e vanno 30 secondi più lente di noi. Abbiamo bisogno di avere una guidabilità migliore, perché aumenterebbe lo spettacolo“.

Con queste parole il pilota della Red Bull Daniel Ricciardo ha esposto il proprio punto di vista sulla problematica “sorpassi” in Formula Uno. A cadenza regolare, ad inizio stagione, questa criticità diventa tema d’attualità, dopo il primo round iridato. Un tracciato cittadino particolare, quello dell’Albert Park di Melbourne (Australia), con medie velocistiche considerevoli, ma dove gli avvicendamenti tra le monoposto in pista sono sempre stati complessi. Fare dunque una valutazione di questo genere ha senso?

Dal 2017, il regolamento tecnico è stato profondamente rivisto e le vetture sono tornate ad essere estremamente veloci, soprattutto in curva. Spinte da propulsori ibridi sempre più prestazionali, i record dei circuiti sono stati sbriciolati ed il pilota è tornato, forse, ad essere più un fattore discriminante. Il super giro di Lewis Hamilton, “bottone magico” o meno sul circuito australiano nelle qualifiche, è frutto anche delle grosse abilità del campione del mondo in carica.

Non si voleva questo dopo che, forse, si era un po’ ecceduto nel trasformare i racing driver in una sorta di esecutori delle indicazioni altrui? In una categoria che, da sempre, ha esaltato le differenze tecniche il sorpasso è spesso stato un argomento di dibattito e non casuale l’introduzione di un dispositivo come il DRS, volto a favorire tali manovre. Ma, ribaltando il tema: dà gusto un sorpasso quando favorito da uno strumento tecnico?

Si parla spesso dei gloriosi anni ’80, di Ayrton Senna e di Alain Prost ma, in quel periodo, i sorpassi non erano di certo onnipresenti. Anzi, spesso si assisteva a dei domini. Pertanto, che ora si alimenti questo discorso, dopo poi una sola gara, stride assai anche per il senso stesso del correre in Formula Uno.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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